Le rivoluzioni economiche del Basso Medioevo
L'Europa tra carestie e malattie
L'XI secolo fu caratterizzato da 8 carestie generalizzate.
La segale, travava ancora spazio nell'alimentazione della popolazione europea; tale cereale, però, a partire dalla fine del X secolo cominciò a essere infestato da un fungo tossico, dando origine alla cosiddetta segale cornuta. Se ingerita dall'uomo, essa provoca una terribile malattia che l'uomo medievale chiamava fuoco di Sant'Antonio.
La diffusione di nuovi attrezzi
Divenendo sistematica, l'attività messa a coltura di nuove terre rendeva necessaria una disponibilità di attrezzi di ferro.
Dal 1050 circa si diffonde l'uso di ferrare gli animali, cioè cavalli e buoi da lavoro.
Nel corso dell'XI secolo, l'aratro pesante, trovò maggiore diffusione rispetto al passato. Chiamato carruca, dopo il mille fu dotato di ruote, che consentivano all'aratore di controllarlo meglio.
Cosa ancora più importante, la carruca venne poi dotata di vomere e versoio in ferro, che permettevano di attaccare meglio i suoli pesanti, di smuovere la terra in profondità e di limitare notevolmente il lavoro supplementare di zappatura e vangatura fatti a mano.
Per far si che gli animali riuscissero a tirare un simile pesantissimo oggetto fu inventato il giogo frontale, che permetteva di sfruttare al massimo le energie dell'animale da tiro.
L'introduzione della rotazione triennale
Tra le strategie adottate per massimizzare la produzione agricola vi era la rotazione triennale.
Le prime testimonianze risalgono alla metà del IX secolo con la rotazione biennale.
La rotazione biennale consisteva nel dividere il podere in due parti, nel quale una delle due rimaneva a maggese, mentre l'altra metà veniva messa a coltura di frumento, orso, segale e l'anno dopo si ruotava, cioè quella che era rimasta incoltivata veniva messa a semine, mentre quella che l'anno prima era coltura rimaneva a maggese.
La rotazione triennale invece, consisteva nel dividere il potere in tre parti dove una rimaneva a maggese, mentre le altre due venivano messe a coltura, di solito con due colture diverse, l'anno dopo poi si ruotava.
L'XI secolo fu caratterizzato da 8 carestie generalizzate.
La segale, travava ancora spazio nell'alimentazione della popolazione europea; tale cereale, però, a partire dalla fine del X secolo cominciò a essere infestato da un fungo tossico, dando origine alla cosiddetta segale cornuta. Se ingerita dall'uomo, essa provoca una terribile malattia che l'uomo medievale chiamava fuoco di Sant'Antonio.
La diffusione di nuovi attrezzi
aratrato all'opera |
Dal 1050 circa si diffonde l'uso di ferrare gli animali, cioè cavalli e buoi da lavoro.
Cosa ancora più importante, la carruca venne poi dotata di vomere e versoio in ferro, che permettevano di attaccare meglio i suoli pesanti, di smuovere la terra in profondità e di limitare notevolmente il lavoro supplementare di zappatura e vangatura fatti a mano.
Per far si che gli animali riuscissero a tirare un simile pesantissimo oggetto fu inventato il giogo frontale, che permetteva di sfruttare al massimo le energie dell'animale da tiro.
L'introduzione della rotazione triennale
Tra le strategie adottate per massimizzare la produzione agricola vi era la rotazione triennale.
Le prime testimonianze risalgono alla metà del IX secolo con la rotazione biennale.
La rotazione biennale consisteva nel dividere il podere in due parti, nel quale una delle due rimaneva a maggese, mentre l'altra metà veniva messa a coltura di frumento, orso, segale e l'anno dopo si ruotava, cioè quella che era rimasta incoltivata veniva messa a semine, mentre quella che l'anno prima era coltura rimaneva a maggese.
La rotazione triennale invece, consisteva nel dividere il potere in tre parti dove una rimaneva a maggese, mentre le altre due venivano messe a coltura, di solito con due colture diverse, l'anno dopo poi si ruotava.
Commenti
Posta un commento