Giacomo Leopardi
Giacomo Leopardi rientra nel canone della letteratura, ovvero nell'insieme dei poeti che costituiscono un puntando riferimento per la poesia italiana.
Leopardi fu da un lato "classicista" perché preferiva la tradizione della poesia antica, dall'altro fu anche "romantico".
leopardi nacque nel 1798 A Recanati nelle marche da una famiglia aristocratica La vita in quel paesino di campagna, dove cresceva isolato dal resto del mondo, lo fa sentire un incompreso. La sua giovinezza trascorre negli studi, grazie alla ricca biblioteca paterna, tutta via il suo desiderio rimane quello di conoscere il mondo degli intellettuali.
Nel 1822 compie il 1° viaggio a Roma ma rimane deluso anche da questo contesto, che era simile all'ambiente chiuso di Recanati. Il pensiero di Leopardi può essere diviso in 4 fasi.
- Fase del pessimismo individuale il poeta ritiene di essere destinato all'angoscia e alla infelicità. L'unica consolazione è la contemplazione della natura. (es. L'infinit).
- Fase del pessimismo storico il poeta ritiene che l'uomo sia la causa della propria infelicità perché si è allontanato dallo stato di natura primitivo e perchè fa un uso primitivo della ragione. Solo durante la fanciullezza l'uomo può avere la spontaneità e la naturalezza degli Antichi. Questi sono idealizzato da Leopardi come l'unico stato felice del genere umano (es. Il sabato del villaggio e la sera del dì di festa).
- Fase del pessimismo cosmico Leopardi ritiene che la ragione dell'infelicità sia la natura stessa, che prima spinge l'uomo a provare dei desideri e poi gli nega il loro esaurirsi. Quindi anche la natura si rivela una matrigna, cioè una forza indifferente che gestisce la vita umana con indifferenza.
- Fase del pessimismo eroico nella fase finale leopardi rivaluta la ragione come strumento dell'uomo per scoprire l'inganno della natura e per permettergli di vivere rifiutando le false illusioni, consapevole che si possono condividere con gli altri il dolore e la morte.
LE OPERE
- Canzoni e piccoli idilli (durante la giovinezza)
- Operette morali (dopo il viaggio a Roma)
- Grandi idilli pisano-recanatesi (dopo il ritorno a Recanati)
- Zibaldone (diario tenuto per tutta la vita contenente pensieri su temi disparati)
IL LINGUAGGIO
Leopardi usa il metro libero e le parole vengono utilizzate secondo il loro ritmo.
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