I fauves

Matisse, ritratto femminile, 1905. Copenaghen
Nel 1905 a Parigi si apre il salon d'automme, un'importante mostra di arte un critico definisce gli artisti fauves per il modo selvaggio di accostare colori violenti e contrastanti: infatti nei loro quadri colori caldi e freddi si accostano questa pittura non si interessa più di pittura perchè è fatta di contrasti, assenza di prospettiva e sconvolgimento di colori naturali.
Matisse era il principale esponente del gruppo, egli considera il colore come un mezzo per raffigurare la realtà: per lui il colore a solo funzione creativa per produrre un piacere visivo.
La pittura fauves costruisce l'immagine attraverso il colore e il colore rispecchia la sensibilità dell'artista.
Nel ritratto femminile Matisse raffigura la moglie: il volto è costruito con pennellate decise e cariche di colore ; colori caldi e freddi sono accostati e si rafforzano a vicenda: la parte illuminata del volto è resa con colori caldi su sfondo di colori freddi, la parte in penombra è resa con colori freddi su sfondo caldo.
Interno a Collioure in questo dipinto c'è un tema importante per Matisse, il rapporto tra spazio interno e esterno. Nella stanza non c'è profondità e le forme sono appena accennate. Lattante e l'esterno anno la stessa luminosità .
André Derain,  voleva sentirsi libero senza i limiti di una visione naturalistica, ne il ponte di westminster le figure e le cose sono in uno spazio costruito con la prospettiva ma il pepaesaggio è inventato con colori innaturali e luminosi (il fiume giallo, gli alberi rossi, la strada blu verde ecc...). I colori non raffigurano la realtà ma rendono delle sensazioni.
Derain, il ponte di westminster, 1905. Parigi

 Matisse, interno a Collioure, la siesta, 1905. Zurigo

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