L'italia esce dalla guerra
Purtroppo l'entusiasmo degli italiani era mal riposto. Il maresciallo Badoglio, infatti, negozio effettivamente l'armistizio con gli alleati, ma in gran segreto, tenendone allo scuro sia gli alleati tedeschi sia i vertici militari. Senza alcun preavviso, lo annunciò per radio alla popolazione l'otto settembre 1943 con frasi tragicamente ambigue che non lasciavano capire quale posizione L'italia dovesse avere nei confronti della Germania.
Il giorno seguente avvenne la fuga di Badoglio e del re i quali, certi di essere arrestati dai tedeschi abbandonarono in gran segreto la capitale, insieme al figlio di Vittorio Emanuele III.
Gli alleati, intanto, dopo aver risalito l'Italia meridionale rimasero bloccati a Cassino, dove i tedeschi opposero una furiosa resistenza. L'italia, restò divisa in due per qualche mese dalla così detta linea Gustav. Ora tutti si posero una domanda alla quale le autorità non davano rispost: "I tedeschi restano amici o diventano nemici?". Le SS che erano presenti in Italia, invece non ebbero dubbi esse precedettero immediatamente all'occupazione militare del paese e avviarono ovunque una fulminea operazione di disarmo dei soldati italiani, e di deportazione nei campi di lavoro in Germania.
La flotta navale italiana fu intercettata dai bombardieri della luftvaffe che, le attaccarono affondando la nave ammiraglia con i suoi 1200 marinai. A Roma a porta san paolo, soldati e civili tentarono di bloccare l'entrata delle SS: morirono in 400. Fu il primo episodio della resistenza italiana.
In quei terribili giorni la classe politica, le massime gerarchie militare e la famiglia reale si comportavano con il paese in modo indegno e persero definitivamente la fiducia della maggioranza degli italiani.
Il 12 settembre Hitler fece liberare Mussolini da un comando di paracadutisti tedeschi, che poi lo convinse a riprendere la lotta "L'Italia-disse-Hitler- deve diventare lo scudo e Reich. Mussolini era stanco, impaurito e avrebbe volato andare in svizzera, ma dovette obbedire al führer.
Nel 1943 l'italia fu quindi divisa in due:
Giudicati nel processo di Verona furono fucilati. Tra loro vi era anche Galeazzo Ciano, marito di Edda figlia del duce.
Contro fascisti e nazisti, nel nord presero le armi gli antifascisti il 16 settembre 1943 nel paese di Boves vicino a cuneo un centinaio di uomini tra cui vi erano soldati e ufficiali dell'ex regio esercito italiano e diversi oppositori del regime, prese prigionieri due soldati tedeschi.
Il giorno dopo le truppe del Reich ne pretesto la restituzione e, temendo una rappresaglia da parte dei cittadini gli antifascisti restituirono i due soldati. Nonostante ciò i tedeschi appiccicoso il fuoco al paese bruciando 350 case e uccidendo senza motivo 26 persone. Questo il fu il primo episodio della resistenza nel nord.
Nel corso dei mesi successivi molti altri, si unirono ai primi gruppi di militanti entrarono in clandestinità e diventarono partigiani, il nome con cui si indicavano i volontari armati che conducevano attentati o azioni di guerriglia e di sabotaggio contro gli esercizi di occupazione.
Nel 1944 le brigate partigiane furono ufficialmente riconosciute da Vittorio Emanuele III e dal governo del regno del sud, grazie a Palmiro Togliatti, segretario del partito comunista che era appena tornato dal suo esilio in Russia, con una mossa a sorpresa, nota come "svolta di Salerno" e i sparata da Stalin Togliatti propose infatti a Badoglio una provvisoria riconciliazione, comunisti compresi, formò un nuovo governo interamente antifascista e ne assunse la carica di vicepresidente.
In toscana e nelle grandi città come Roma, Firenze, Milano, Torino le azioni dei partigiani si concentrarono sul sabotaggio e sugli agguati controllo pattuglie tedesche o sugli attentati contro alti ufficiali e gerarchi nelle città. Scoppiò quindi una lacerante guerra civile, che vide italiani massacrare altri italiani e aprì ferite che fu poi lungo e difficile rimarginare.
La resistenza dei partigiani e volontari che conducevano la guerriglia, molti dei quali non solo morirono sul campo ma furono barbaramente torturati quando ebbero la disgrazia di essere catturati vivi, i nazisti reagirono agli attentati con la consueta feroci: non riuscendo a catturare i responsabili applicarono la tecnica della rappresaglia indiscriminata contro i civili.
Tra gli episodi più tragici vi furono gli eccidi delle fosse Ardeatine, di Sant'Anna di Stazzema,vicino a Lucca di civitella in val di chiana e di Marzabotto nei pressi di Bologna. Infine, anche in Italia, come in Francia, in Polonia e in tutte le altre nazioni occupate, le SS,con la complicità dei fascisti, rastrellamento migliaia di ebrei e gli uccisero nei campi di sterminio. Uno di essi, la risiera di San sabba, sorgeva nell'omonimo quartiere di Trieste. Anche la restenza, però, scrisse pagine oscure. Una delle più sconcertanti è quella di porzus verificadosi nel 1945 vicino a Gorizia, dove uomini di una brigata comunista massacrando in partigiani della brigata cattolica Osoppo, perché non intendevano cedere alle pretese dei partigiani jugoslavi.
Nel corso del '44 gli alleati riuscirono a sfondare le linee tedesche a Cassino e a sbarcare ad Anzio e, poco a sud di Roma, a giugno entrarono nella capitale. Le armate tedesche si ritirano, ma si attestazione nella cosiddetta linea gotica che andava da Rimini a forte dei marmi. L'11 agosto Firenze venne liberata dai partigiani. Dopo lunggiorno mesi di sosta le truppe anglo americane, ripreseromla marcia verso il nord quando ebbero passato il po', il CLN proclamò l'insurrezione generale dell'Italia settentrionale, insurrezione che avvenne il 25 aprile del 1945, festeggiato ancora oggi come il giorno della liberazione. Dopo pochi giorni di combattimento le truppe tedesche si arresero, mussolini tentò di fuggire in svizzera, ma fu catturata e fucitato dai partigiani il 28 aprile.
Nel maggio del 1945, a guerra finita, si consumò un'ennesima tragedia italiana. Nella vicina Jugoslavia, la guerra era stata atroce, invasa dai nazisti essa aveva reagito con una guerra partigiana alla quale aveva partecipato praticamente tutta la popolazione suscitando l'ammirazione e la riconoscenza degli alleati e rafforzando ulteriormente l'antica amicizia tra quel paese e gli stati uniti.
Tedeschi e italiani avevano commesso contro gli jugoslavi atrocità inenarrabili, per cui, quando nel '43 l'esercito di mussolini si sfasciò, la popolazione slovena dell'Istria si rivoltò contro chiunque fosse sospettato di fascismo compiendo una prima strage, finché tedeschi e repubblichini non occuparono di nuovo la regione. Furono quelli i primi giorni delle foibe, le profonde fosse naturali dell'altopiano del corso dove furono gettate secondo le valutazioni di oggi un migliaio di persone nel 1945 si verificò una seconda strage più sanguinosa della precedente, forte dell'appoggio americano, titolo credette di potersi impadronirsi della Venezia Giulia. Diede ordine quindi ai partigiani comunisti jugoslavi e italiani di invadere Trieste e Gorizia.I barbari irrompere nelle case sequestrando inere famiglie e tutti i loro beni seguirono violenze torture e di nuovamente foibe in cui trovarono una morte orribile 10000 persone.
Oggi le foibe di basovizza e morrupino sono " monumento nazionale" ed è stato istituito il "giorno del ricordo" in memoria di tutte le vittime dimenticato.
Il giorno seguente avvenne la fuga di Badoglio e del re i quali, certi di essere arrestati dai tedeschi abbandonarono in gran segreto la capitale, insieme al figlio di Vittorio Emanuele III.
Gli alleati, intanto, dopo aver risalito l'Italia meridionale rimasero bloccati a Cassino, dove i tedeschi opposero una furiosa resistenza. L'italia, restò divisa in due per qualche mese dalla così detta linea Gustav. Ora tutti si posero una domanda alla quale le autorità non davano rispost: "I tedeschi restano amici o diventano nemici?". Le SS che erano presenti in Italia, invece non ebbero dubbi esse precedettero immediatamente all'occupazione militare del paese e avviarono ovunque una fulminea operazione di disarmo dei soldati italiani, e di deportazione nei campi di lavoro in Germania.
La flotta navale italiana fu intercettata dai bombardieri della luftvaffe che, le attaccarono affondando la nave ammiraglia con i suoi 1200 marinai. A Roma a porta san paolo, soldati e civili tentarono di bloccare l'entrata delle SS: morirono in 400. Fu il primo episodio della resistenza italiana.
In quei terribili giorni la classe politica, le massime gerarchie militare e la famiglia reale si comportavano con il paese in modo indegno e persero definitivamente la fiducia della maggioranza degli italiani.
Il 12 settembre Hitler fece liberare Mussolini da un comando di paracadutisti tedeschi, che poi lo convinse a riprendere la lotta "L'Italia-disse-Hitler- deve diventare lo scudo e Reich. Mussolini era stanco, impaurito e avrebbe volato andare in svizzera, ma dovette obbedire al führer.
Nel 1943 l'italia fu quindi divisa in due:
- Il centro nord, occupato dai tedeschi, divenne repubblica sociale italiana, detta anche repubblica di Salò.
- Il meridione, occupato dagli anglo-americani dalla Sicilia fino alla linea Gustav, ospitò il regno del sud, limitato a quattro province pugliesi e affidato a Vittorio Emanuele III.
Giudicati nel processo di Verona furono fucilati. Tra loro vi era anche Galeazzo Ciano, marito di Edda figlia del duce.
Contro fascisti e nazisti, nel nord presero le armi gli antifascisti il 16 settembre 1943 nel paese di Boves vicino a cuneo un centinaio di uomini tra cui vi erano soldati e ufficiali dell'ex regio esercito italiano e diversi oppositori del regime, prese prigionieri due soldati tedeschi.
Il giorno dopo le truppe del Reich ne pretesto la restituzione e, temendo una rappresaglia da parte dei cittadini gli antifascisti restituirono i due soldati. Nonostante ciò i tedeschi appiccicoso il fuoco al paese bruciando 350 case e uccidendo senza motivo 26 persone. Questo il fu il primo episodio della resistenza nel nord.
Nel corso dei mesi successivi molti altri, si unirono ai primi gruppi di militanti entrarono in clandestinità e diventarono partigiani, il nome con cui si indicavano i volontari armati che conducevano attentati o azioni di guerriglia e di sabotaggio contro gli esercizi di occupazione.
Nel 1944 le brigate partigiane furono ufficialmente riconosciute da Vittorio Emanuele III e dal governo del regno del sud, grazie a Palmiro Togliatti, segretario del partito comunista che era appena tornato dal suo esilio in Russia, con una mossa a sorpresa, nota come "svolta di Salerno" e i sparata da Stalin Togliatti propose infatti a Badoglio una provvisoria riconciliazione, comunisti compresi, formò un nuovo governo interamente antifascista e ne assunse la carica di vicepresidente.
In toscana e nelle grandi città come Roma, Firenze, Milano, Torino le azioni dei partigiani si concentrarono sul sabotaggio e sugli agguati controllo pattuglie tedesche o sugli attentati contro alti ufficiali e gerarchi nelle città. Scoppiò quindi una lacerante guerra civile, che vide italiani massacrare altri italiani e aprì ferite che fu poi lungo e difficile rimarginare.
La resistenza dei partigiani e volontari che conducevano la guerriglia, molti dei quali non solo morirono sul campo ma furono barbaramente torturati quando ebbero la disgrazia di essere catturati vivi, i nazisti reagirono agli attentati con la consueta feroci: non riuscendo a catturare i responsabili applicarono la tecnica della rappresaglia indiscriminata contro i civili.
Tra gli episodi più tragici vi furono gli eccidi delle fosse Ardeatine, di Sant'Anna di Stazzema,vicino a Lucca di civitella in val di chiana e di Marzabotto nei pressi di Bologna. Infine, anche in Italia, come in Francia, in Polonia e in tutte le altre nazioni occupate, le SS,con la complicità dei fascisti, rastrellamento migliaia di ebrei e gli uccisero nei campi di sterminio. Uno di essi, la risiera di San sabba, sorgeva nell'omonimo quartiere di Trieste. Anche la restenza, però, scrisse pagine oscure. Una delle più sconcertanti è quella di porzus verificadosi nel 1945 vicino a Gorizia, dove uomini di una brigata comunista massacrando in partigiani della brigata cattolica Osoppo, perché non intendevano cedere alle pretese dei partigiani jugoslavi.
Nel corso del '44 gli alleati riuscirono a sfondare le linee tedesche a Cassino e a sbarcare ad Anzio e, poco a sud di Roma, a giugno entrarono nella capitale. Le armate tedesche si ritirano, ma si attestazione nella cosiddetta linea gotica che andava da Rimini a forte dei marmi. L'11 agosto Firenze venne liberata dai partigiani. Dopo lunggiorno mesi di sosta le truppe anglo americane, ripreseromla marcia verso il nord quando ebbero passato il po', il CLN proclamò l'insurrezione generale dell'Italia settentrionale, insurrezione che avvenne il 25 aprile del 1945, festeggiato ancora oggi come il giorno della liberazione. Dopo pochi giorni di combattimento le truppe tedesche si arresero, mussolini tentò di fuggire in svizzera, ma fu catturata e fucitato dai partigiani il 28 aprile.
Nel maggio del 1945, a guerra finita, si consumò un'ennesima tragedia italiana. Nella vicina Jugoslavia, la guerra era stata atroce, invasa dai nazisti essa aveva reagito con una guerra partigiana alla quale aveva partecipato praticamente tutta la popolazione suscitando l'ammirazione e la riconoscenza degli alleati e rafforzando ulteriormente l'antica amicizia tra quel paese e gli stati uniti.
Tedeschi e italiani avevano commesso contro gli jugoslavi atrocità inenarrabili, per cui, quando nel '43 l'esercito di mussolini si sfasciò, la popolazione slovena dell'Istria si rivoltò contro chiunque fosse sospettato di fascismo compiendo una prima strage, finché tedeschi e repubblichini non occuparono di nuovo la regione. Furono quelli i primi giorni delle foibe, le profonde fosse naturali dell'altopiano del corso dove furono gettate secondo le valutazioni di oggi un migliaio di persone nel 1945 si verificò una seconda strage più sanguinosa della precedente, forte dell'appoggio americano, titolo credette di potersi impadronirsi della Venezia Giulia. Diede ordine quindi ai partigiani comunisti jugoslavi e italiani di invadere Trieste e Gorizia.I barbari irrompere nelle case sequestrando inere famiglie e tutti i loro beni seguirono violenze torture e di nuovamente foibe in cui trovarono una morte orribile 10000 persone.
Oggi le foibe di basovizza e morrupino sono " monumento nazionale" ed è stato istituito il "giorno del ricordo" in memoria di tutte le vittime dimenticato.
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