Il risorgimento
Il XIX secolo si aprì con l'età della Restaurazione durante la quale l'Europa venne riconsegnata agli antichi regimi. La Restaurazione portò alla reazione dei popoli che scatenarono diverse rivolte: i moti del '20, quelli del '30, fino ad arrivare al 1848.
Alla vigilia di quest'anno tutta l'Europa era in fermento: i liberali erano scontenti per le condizioni imposte dal Congresso di Vienna (dove si era deciso di restaurare l'antico regime), gli operai e i contadini erano stati colpiti dalla crisi.
Per queste ragioni nel gennaio del 1848 cominciarono le rivoluzioni.
La prima città fu Palermo, poi Parigi che diede inizio a una reazione a catena nel resto d'Europa.
In Italia vennero concessi diversi statuti, Venezia divenne una repubblica e Milano, nel corso delle "Cinque giornate", scacciò l'esercito austriaco.
Queste vittorie spinsero il re Carlo Alberto di Savoia a entrare in guerra contro l'Austria il 23 marzo 1848: aveva inizio la prima guerra di Indipendenza.
I liberali riuscirono ad ottenere truppe in aiuto dei piemontesi dal Papa e dai sovrani: tutti erano convinti che i Savoia avessero dato inizio al Risorgimento Italiano , cioè alla guerra per riunificare l'Italia e trasformarla in uno stato moderno. In realtà, Carlo Alberto voleva solamente ingrandire i suoi possedimenti
possedimenti. Tuttavia non ci riuscì: quando i due eserciti si scontrarono a Custoza gli austriaci vinsero.
L'anno dopo l'esercito Italiano fu sconfitto nuovamente a Novara. Carlo Alberto allora abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele II che nel marzo 1849 firmò un armistizio, cioè una tregua con l'Austria.
Il '48 si rivelò alla fine un fallimento perchè i vecchi governi ristabilirono l'ordine precedente. L'unica eccezione fu il Piemonte che mantenne lo Statuto e formò il Parlamento.
In questo periodo in Piemonte emerse il conte di Cavour che nel 1852 divenne presidente del consiglio. I suoi obiettivi erano:
- Promuovere lo sviluppo del Regno di Sardegna
- Metterlo alla guida del movimento per l'indipendenza
- Creare un'Italia unita.
- Una politica liberale moderata, cioè antirepubblicana e borghese
- Il liberismo economico.
- I conservatori, che volevano abrogare lo statuto Albertino
- I democratici, che non volevano la monarchia
- La chiesa, che aveva troppi privilegi ("libera chiesa in libero stato")
In politica interna Cavour fece abolire i dazi sul grano nel Regno di Sardegna e le barriere doganali con l'estero. Inoltre fece una riforma fiscale per colpire i redditi più alti, da cui ricavò il denaro per fare lavori pubblici e potenziare le industrie.
In politica estera Cavour era convinto che il Piemonte da solo non sarebbe riuscito a combattere l'Austria per ottenere l'indipendenza e cercò di allearsi con la Francia. Le basi di questa alleanza furono gettate quando scoppiò la guerra di Crimea (Russia contro Turchia, Inghilterra, Francia). Nel 1856 la guerra finì e fu indetto un congresso di pace a Parigi, al quale Cavour partecipò. La sua partecipazione fu importante perché potè denunciare le prepotenze dell'Austria. Due anni dopo Napoleone III firmò i patti di Plombières con i quali promise a Cavour che, se l'Austria avesse attaccato l'Italia, la Francia sarebbe intervenuta.
Infatti il 30 aprile 1859 gli austriaci attaccarono il Piemonte: cominciò così la seconda guerra di Indipendenza.
I piemontesi, alleati con i francesi, vinsero le prime battaglie, mentre dei volontari guidati da Garibaldi liberarono alcune città italiane.
Gli austriaci furono sconfitti in due battaglie: dai Francesi a Solferino e dai Piemontesi a San Martino. Dopo queste vittorie sembrava che l'Unità d'Italia fosse molto vicina, ma proprio per questo motivo la Francia ritirò il suo sostegno e a luglio firmò con l'imperatore austriaco l'armistizio di Villafranca
che pose fine alla guerra ma fu visto dall'Italia come un tradimento.
Italia durante la seconda guerra d'indipendenza |
Tuttavia i democratici ritenevano che l'Unità d'Italia fosse un obiettivo irrinunciabile e d'accordo con Crispi e Garibaldi, cercarono di liberare il Meridione. Nel 1860 con la spedizione dei Mille liberarono la Sicilia dai Borboni e poi passarono a Napoli. Il 17 marzo 1861 Garibaldi consegnò a Vittorio Emanuele II il regno delle Due Sicilie. E nacque il regno d'Italia.
L'unità d'Italia però non era ancora compiuta: la terza ed ultima guerra d'Indipendenza scoppiò nel 1866, quando l'Italia alleata con la Prussia, entrò in guerra contro l'Austria. La guerra durò solo quattro settimane: l'esercito prussiano sconfisse l'Austria dal nord, le truppe italiane però vennero sconfitte a sud dall'Austria. Tuttavia la Prussia rispettò i patti e costrinse l'Austria a cedere il Veneto all'Italia (Trentino e Venezia Giulia rimasero all'Austria).
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