Provocazione, inquietudine e ritorno alla tradizione

Durante la prima guerra mondiale molti artisti si rifugiano in svizzera. Nel 1916 a Zurigo viene aperto il Cabaret Voltare. Proprio qui in opposizione all'irrazionalità della guerra nasce il movimento Dada, una parola casuale che non significa nulla, il movimento è di breve durata ma rivoluziona le comuni pratiche artistiche, rompendo le regole tradizionali, si sperimentano nuove tecniche come il collage, l'assemblaggio e il fotomontaggi.
Molte opere sono prodotte in serie o vengono rifatte più volte perché per il Dada è più importante l'idea dell'opera in sé.

Metafisica
Dopo le avanguardie, il Cubismo, Futurismo, Astrattismo e Dada, nasce in Italia una corrente pittorica che torna a dipingere la realtà: la metafisica. Questa sorge a Ferrara nel 1917 dall'incontro di due pittori De Chirico e Carrà, che usano la parola metafisica per indicare qualcosa che non appartiene al mondo naturale e si trova oltre il mondo fisico questo mondo metafisico è vuoto e gli oggetti dipinti hanno un significato inquietante perché sono collocati fuori dal contesto abituale.
Carlo Carrà sperimenta prima il futurismo e poi aderisce alla metafisica.
Nella "natura morta con squadra" attribuisce un significato misterioso ad oggetti comuni.

Natura morta con squadra
Giorgio De Chirico è i fluente dalla cultura classica a cui fa riferimento nelle sue opere. In "Ettore e Andromaca", le figure sono costruite con forme geometriche e lo spazio è innaturale.

Ettore e Andromaca
In "melanconia", De Chirico raffigura una piazza immaginaria su cui si affacciano due strutture architettoniche lo spazio ricorda la pittura rinascimentale. Ci sono ombre giganti e al centro della piazza una statua classica, che rappresenta Arianna triste per essere stata abbandonata da Teseo.

Melanconia

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