TRA LE ROCCHE E IL MARE: i micenei

L'arrivo degli Achei in Grecia
Verso il 1450 a.C.,Creta cadde sotto l'influenza di genti provenienti dalla Grecia continentali:
gli Achei, o Miceni.
Gli Achei erano una popolazione indoeuropea giunti in Grecia verso il 1900. Qui, specialmente nel Peloponneso diedero vita a una serie di piccoli Regni, ognuno concentrato su una rocca fortificata, il più potente era quello di Micene e per questo la civiltà degli achei viene definita micenea.
Nel Peloponneso, fondarono altre potenti rocche forti come Argo, Pilo, Tirinto.
Intanto subivano l'influenza dei cretesi, dai quali appresero a navigare, a commerciare e da cui importarono le tecniche di coltivazione dell'ulivo e della vite.

Dall'espansione alla decadenza
A partire dal 1500 a.C., la vitalità delle genti micenee si esspresse in un movimento di espaansione che daa un lato allargò il traffico dei loro traffici commerciali, dall'altro le portò a controllare Creta, Rodi e le isole dell'Egeo e a fondare città e staterelli Achei sulle coste dell'Asia Minore.

Una società Gerarchizzata
La civiltà micenea era palazziale, come quella cretese, cioè aveva nel palazzo reale il centro politico e amministrativo.
A differenza degli aperti e sontuosi palazzi cretesi le rocche micenee erano poste su alture e difese da poderose mura, segno evidente di una civiltà guerriera.
La società micenea era centralizzata e gerarchica al vertice stava un re chiamato Vanax , anzi una coppia reale, perché sembra che anche la regina Vanassa , Avesse un ruolo importante.
Le funzioni del re miceneo erano politiche, amministrative, e religiose; lo affiancava il comandante dell'esercito, il lavagetas.
Veniva poi il ceto dell'aristocrazia guerriera, i nobili armati che erano anche proprietari terrieri; i memebri dell'aristocrazia, disponevano infatti di una quota di terra coltivabile, proprio come il sovrano miceneo che non era ne divinizzato ne possedeva tutte le terre, per questa ragione i magazzini dei palazzi micenei erano molto più piccoli di quelli cretesi dovendo accogliere soltanto le scorte delle terre reali.
Al di sotto della nobiltà guerriera si trovava un'ampio ventaglio di figure sociali:
dai funzionari agli artigiani, dai commercianti ai contadini.
Le tavolette della scrittura micenea la lineare B, chiamano tutti costoro Damos, all'ultimo gradino della scala sociale stavano i lavoratori manuali di condizione servile, non sembra che vi fossero schiavi veri e propri.

Un'economia vitale
La civiltà micenea fu prospera almeno nei suoi ceti superiore lo testimoniano i corredi funebri, ricchi di armi e gioielli ritrovati nelle caratteristiche tombe a Tolos, cioè a cupola, dei principi Achei, fra i prodotti dell'agricoltura, base dell'economia, troviamo orzo, grano, olio, vino, alberi da frutto e anche il lino.
Dall'allevamento degli ovini si ricavavano prodotti caseari e tessuti di lana; l'artigianato raggiunse un'alto livello di specializzazione, soprattutto nell'oreficeria. Gli elmi le corazze e le spade micenee erano di bronzo, le armi di ferro non erano sconosciute ma venivano acquistate a caro prezzo degli hittiti. Anche gli scambi commerciali erano rilevanti per l'economia micenea sebbene non di importanza fondamentale. Ma va ricordato, perché per la prima volta misero a contatto genti greche con il mediterraneo orientale e con l'Europa occidentale.

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