Le origini e l'espansione degli etruschi
Un popolo dalle origini incerte
L'origine degli etruschi non è mai stata chiarita. Secondo lo storico greco Erodoto essi provenivano dalla Lidia, una regione dell'Asia Minore. Dalla quale erano giunti in Italia guidati da un principe, Tirreno. Un'altro storico greco Dionigi di Alicarnasso, era invece convinto dell'origine autoctona, cioè locale degli etruschi. Tito Livio, lo storico latino, li collega a popolazioni scese nella penisola da Nord da oltre le alpi.
Le teorie recenti e le questioni della lingua
Gli etruschi sarebbero una popolazione indigena connessa in particolare alla civiltà villanoviana ma la loro fioritura iniziò grazie ad apporti sia culturali sia etnici provenienti dall'esterno della penisola, specie dall'aria greco-egea. Il problema delle origini degli etruschi è reso più complesso dalle questione della lingua. Ricordiamo anche che questa lingua scomparve rapidamente dopo la conquista romana dell'Etruria : la vita dell'etrusco, quindi, fu incomparabilmente più breve di quella del latino o del greco.
Il periodo di massima potenza degli degli etruschi
Il settimo e il sesto secolo avanti Cristo sono quelli della maggiore potenza degli etruschi che, grazie alla loro progredite capacità tecniche, si imposero sulle meno evolute popolazioni italiche con le quali entrarono in contatto.
Gli etruschi arrivarono a controllare un'ampia zona della penisola della pianura padana e dalle coste adriatiche della Romagna fino alla campania.
Gli etruschi vennero profondamente influenzati dalla cultura greca e gli scambi, precedono la fondazione delle più antiche colonie greche in Italia. Talvolta negli scontri armati con i greci, gli etruschi si allearono con i cartaginesi, così avvenne per il controllo della costa orientale della Corsica, decisa nel 540 a.C.
Una civiltà unitaria, ma costituita da città autonome
In Etruria e nei territori successivamente conquistati dagli etruschi fondarono molte città. Diverse città etrusche, analogamente a quanto accadeva tra le Poleis greche, si riunirono in confederazioni, la più potente fu la dodecapoli, parola di origine greca che indica l'unione di 12 città. Va quindi sempre ricordato che, quando parliamo di espansione o di conquiste degli etruschi, non ci riferiamo a una iniziativa unitaria, progettata e condotta da un'organismo decisionale comune, l'iniziativa partiva dalle singole città.
Il governo delle città
Ogni città era eretta in origine da un sovrano chiamato lucumone. Per governare le città vennero eletti dei magistrati tra le file degli aristocratici, di queste cariche conosciamo alcuni nomi, ma non esattamente le funzioni.
La fase della decadenza
Con il V secolo a.C. iniziò la decadenza della loro potenza a nord i Celti li cacciarono dalla pianura padana, a sud le città greche li respinsero con una guerra culminata in un'altra battaglia navale presso Cuma, nel 474 a.C. Intanto cresce la potenza romana che, liberatasi dall'egemonia degli etruschi tra il IV e il III riuscì a poco a poco ad occupare tutti i territori.
L'origine degli etruschi non è mai stata chiarita. Secondo lo storico greco Erodoto essi provenivano dalla Lidia, una regione dell'Asia Minore. Dalla quale erano giunti in Italia guidati da un principe, Tirreno. Un'altro storico greco Dionigi di Alicarnasso, era invece convinto dell'origine autoctona, cioè locale degli etruschi. Tito Livio, lo storico latino, li collega a popolazioni scese nella penisola da Nord da oltre le alpi.
Le teorie recenti e le questioni della lingua
Gli etruschi sarebbero una popolazione indigena connessa in particolare alla civiltà villanoviana ma la loro fioritura iniziò grazie ad apporti sia culturali sia etnici provenienti dall'esterno della penisola, specie dall'aria greco-egea. Il problema delle origini degli etruschi è reso più complesso dalle questione della lingua. Ricordiamo anche che questa lingua scomparve rapidamente dopo la conquista romana dell'Etruria : la vita dell'etrusco, quindi, fu incomparabilmente più breve di quella del latino o del greco.
Il periodo di massima potenza degli degli etruschi
Il settimo e il sesto secolo avanti Cristo sono quelli della maggiore potenza degli etruschi che, grazie alla loro progredite capacità tecniche, si imposero sulle meno evolute popolazioni italiche con le quali entrarono in contatto.
Gli etruschi arrivarono a controllare un'ampia zona della penisola della pianura padana e dalle coste adriatiche della Romagna fino alla campania.
Gli etruschi vennero profondamente influenzati dalla cultura greca e gli scambi, precedono la fondazione delle più antiche colonie greche in Italia. Talvolta negli scontri armati con i greci, gli etruschi si allearono con i cartaginesi, così avvenne per il controllo della costa orientale della Corsica, decisa nel 540 a.C.
Una civiltà unitaria, ma costituita da città autonome
In Etruria e nei territori successivamente conquistati dagli etruschi fondarono molte città. Diverse città etrusche, analogamente a quanto accadeva tra le Poleis greche, si riunirono in confederazioni, la più potente fu la dodecapoli, parola di origine greca che indica l'unione di 12 città. Va quindi sempre ricordato che, quando parliamo di espansione o di conquiste degli etruschi, non ci riferiamo a una iniziativa unitaria, progettata e condotta da un'organismo decisionale comune, l'iniziativa partiva dalle singole città.
Il governo delle città
Ogni città era eretta in origine da un sovrano chiamato lucumone. Per governare le città vennero eletti dei magistrati tra le file degli aristocratici, di queste cariche conosciamo alcuni nomi, ma non esattamente le funzioni.
La fase della decadenza
Con il V secolo a.C. iniziò la decadenza della loro potenza a nord i Celti li cacciarono dalla pianura padana, a sud le città greche li respinsero con una guerra culminata in un'altra battaglia navale presso Cuma, nel 474 a.C. Intanto cresce la potenza romana che, liberatasi dall'egemonia degli etruschi tra il IV e il III riuscì a poco a poco ad occupare tutti i territori.
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