L'organizzazione del dominio
cartina con cerchiati le province romane. |
- La Sicilia (241 a.C)
- Gallia Cisalpina e Cispadana (191 a.C)
- Cartagine (146 a.C.)
- pergamo (133 a.C.)
Come gestire i nuovi territori?
L'organizzazione dei domini avvenne gradualmente, attraverso una serie di aggiustamenti e di adattamenti alle diverse situazioni locali.
Il governo delle provincie
Dal III secolo a.C., la parola provincia passò ad indicare il territorio dove si esercitava la competenza di un governatore romano.
Le province costituirono i distretti amministrativi dello stato romano fuori dall'Italia.
Roma si appoggiò dove possibile alle classi dirigenti locali.
L'assunzione diretta del controllo militare e civile del territorio fu affidato ai pretori, a loro venne affido anche il compito di governare una provincia in qualità di proconsole o propretore.
Le condizioni dei provinciali
Gli abitanti delle province, i provinciali, non erano cittadini o alleati, ma sudditi. I provinciali non avevano obblighi militari, ma erano soggetti al versamento di imposte all'erario romano.
Il malgoverno e la corruzione
Lo sfruttamento economico delle province dipendeva dall'avidità o dalla disonestà personale di governatori che mettevano in atto una sorta di rapina legalizzata dalle risorse economiche del territorio.
I fenomeni di malgoverno e corruzione si diffusero rapidamente. Nel 149 a.C., venne istituito a Roma un tribunale che giudicava esclusivamente i reati di malversazione commessi dai magistrati nell'amministrazione delle province.
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