Tessuti meccanici: collenchimi e sclerenchima

Questi tessuti hanno la funzione di sostenere la pianta, contrastando le varie forze a cui essa è sottoposta. Nel fusto le sollecitazioni determinano per la maggioranza sforzi di flessione e torsione, quindi i tessuti meccanici saranno maggiormente presenti nella porzione più esterna dell'organo;  nelle radici sono invece maggiori sforzi di trazione, per cui i tessuti meccanici saranno più concentrati nella porzione centrale dell'organo.
Un carattere comune a tutte le cellule dei tessuti di sostegno è quello di essere sempre riuniti in gruppi  molto consistenti, in quanto la loro azione sarebbe irrilevante se fossero dislocate negli organi singolarmente o in piccoli gruppi.
Un altro carattere molto importante è dato dall'assenza, nella stragrande maggioranza di questi tessuti, di spazi intercellulari, in quanto essi determinerebbero una diminuzione della capacità di sostegno del tessuto stesso.
I tessuti meccanici sono classificabili in due tipologie: 
  • Collenchimi,
  • Sclerenchimi.

COLLENCHIMI
 Sono tessuti di sostegno formati da cellule isodiametriche  con pareti cellulari ispessite eterogeneamente.
L'ispessimento della parete di queste cellule riguarda in genere la parete primaria ed è quindi unicamente di natura cellulosica.
Il collenchima è un tessuto primario, caratteristico della porzione epigea delle piante. 
 Svolgendo la sua funzione nella parte epigea, esso deve opporsi a sforzi di flessione e torsione, e per questo lo si trova localizzato nella parte più superficiale degli organi vegetali. 

Essendo posto in posizione superficiale e trovandosi inserito in un contesto di struttura primaria, il collenchima è ricoperto esternamente dal solo tessuto epidermico che, essendo trasparente, permette alla luce di arrivare alle cellule collenchimatiche.
 I tessuti collenchimatici  vengono differenziati in tre categorie a seconda delle porzioni di parete cellulare primaria delle proprie cellule che sono andati incontro ad ispessimento:
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collenchima angolare
  • Collenchimi angolari,
  • Collenchimi lamellari,
  • Collenchimi lacunati.
Il collenchima angolare è un tessuto privo di spazi intercellulari, ed è formato da cellule, le cui pareti primarie ci sono ispessite solo nei punti in cui confluiscono più cellule collenchimatiche.
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collenchima lamellare

Il collenchima lamellare è anche solo un tessuto privo di spazi intercellulari, ed è formato da cellule che hanno ispessito solo le pareti tangenziali.

Il collenchima lacunato  è un tessuto meccanico che presenta spazi intercellulari a livello dei quali sia l'ispessimento delle pareti primarie delle cellule collenchimatiche.

In certi casi le cellule collenchimatiche, invecchiando, possono lignificare la loro parete, ed in seguito alla morte, trasformarsi in cellule sclerenchimatiche.

SCLERENCHIMA
 È un tessuto meccanico, le cui cellule, durante la loro differenziazione, formano una parete secondaria molto spessa, a volte lignificata e deposta omogeneamente.
 Il tessuto sclerenchimatico è formato unicamente da cellule morte, è molto diffuso nelle piante  appartenenti alla classe delle Monocotiledoni, mentre è poco presente negli organi in struttura primaria delle Dicotiledoni.
Lo sclerenchima  può essere sia di origine primaria che di origine secondaria. 
Le cellule che formano il tessuto sclerenchimatico possono essere di due tipologie:
  • Sclereidi,
  • Fibre.
sclereidi
 Le sclereidi sono cellule morte, di varie forme, che sono andati incontro ad uno sviluppo isodiametrico.
 Presentano una spessa parete cellulare secondaria, omogeneamente ispessita ed estremamente lignificata, attraversata da molte punteggiature ramificate.
La lignina conferisce alla parete cellulare una notevole resistenza e la rende impermeabile.
Esse si possono trovare all'interno del mesofillo sfogliare al fine di massimizzare la resa foto sintetica del parenchima. 

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fibre sclerenchimatiche
in sezione trasversale
Le fibre sono anche se cellule morte, di forma cilindrica allungata esse sono normalmente riunite in fascietti e la loro lunghezza varia a seconda del tessuto meristematico che la origina.
La parete cellulare delle fibre è molto ispessita e il lume cellulare, da essa delimitato, è il ridottissimo e filiforme.

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