Promessi sposi: capitoli 13-14-15
Capitolo 13
La folla si sta velocemente muovendo verso la casa del vicario che è spaventato e cerca un nascondiglio sicuro. Mentre Renzo segue la massa, una voce in lontananza attrae l'attenzione della folla: è il cancelliere, amico del popolo, Ferrer.
Ferrer, che si trova dentro la carrozza che avanza lentamente tra la folla, saluta e dichiara che porterà in carcere il vicario. Renzo è uno di quelli che si da più da fare per creare spazio per il passaggio della carrozza. Una volta che il vicario è stato arrestato il viaggio di ritorno della carrozza è molto più tranquillo perchè il popolo ha ormai la certezza che il colpevole andrà in prigione.
Capitolo 14
Mentre la folla inizia a diradarsi, un piccolo numero di soldati si dispone a protezione davanti casa del vicario. Nelle vicinanze si compongono piccoli gruppi in cui la gente discute, parla delle ragioni dell'accaduto e fa propositi per il giorno successivo.
Renzo si unisce a un gruppo e dice la sua opinione sui fatti del giorno parlando con il cuore e mischiando la situazione della città di Milano con la sua situazione personale. La folla lo applaude è poco dopo si dirada perché si è fatta sera.
Per Renzo è troppo tardi tornare in convento e chiede aiuto per trovare un'osteria: uno dei suoi ascoltatori l'accompagna nel locale. L'oste, dopo aver dato del vino a Renzo, prende carta e calamaio per scrivere il suo nome. Ma questo si rifiuta andando contro la legge.
Il poliziotto però fa cadere Renzo in un tranello riuscendo ad estorcergli il nome grazie anche al fatto che Renzo era ubriaco.
Capitolo 15
Nel romanzo comparirà più volte la figura dell'oste: questi saranno quasi tutti molto furbi e collaborativi con i potenti e la polizia.
Quello che incontra Renzo la sera all'osteria, è proprio uno di quelli.
L'oste, dopo averlo messo a letto ed essersi fatto pagare, si reca immediatamente al palazzo di giustizia per fare rapporto sull'accaduto: doveva denunciare la presenza di un forestiero che non aveva voluto dire il suo nome. Il notaio criminale (una specie di commissario di polizia) aveva già informazioni sufficienti: infatti la guida di Renzo all'osteria, nonché poliziotto sotto copertura, aveva già fatto il suo rapporto.
All'alba del giorno dopo Renzo viene bruscamente svegliato da tre persone: sono il notaio e due poliziotti venuti per arrestarlo e portarlo dal capitano di giustizia. Renzo protesta e si oppone ma viene ammanettato. Il notaio però, consapevole che la giornata sarà turbolenta e piena di rischi, tratta in maniera molto gentile Renzo: il prigioniero si rende conto della situazione e la sfrutta a suo favore.
Per la strada cerca di attirare l'attenzione della gente protestando e dichiarando di essere un galantuomo. Una volta che attorno ai quattro si è radunata una folla minacciosa, i due poliziotti e il notaio cercano di scappare confondendosi tra la folla e Renzo si ritrova libero.
La folla si sta velocemente muovendo verso la casa del vicario che è spaventato e cerca un nascondiglio sicuro. Mentre Renzo segue la massa, una voce in lontananza attrae l'attenzione della folla: è il cancelliere, amico del popolo, Ferrer.
Ferrer, che si trova dentro la carrozza che avanza lentamente tra la folla, saluta e dichiara che porterà in carcere il vicario. Renzo è uno di quelli che si da più da fare per creare spazio per il passaggio della carrozza. Una volta che il vicario è stato arrestato il viaggio di ritorno della carrozza è molto più tranquillo perchè il popolo ha ormai la certezza che il colpevole andrà in prigione.
Capitolo 14
Mentre la folla inizia a diradarsi, un piccolo numero di soldati si dispone a protezione davanti casa del vicario. Nelle vicinanze si compongono piccoli gruppi in cui la gente discute, parla delle ragioni dell'accaduto e fa propositi per il giorno successivo.
Renzo si unisce a un gruppo e dice la sua opinione sui fatti del giorno parlando con il cuore e mischiando la situazione della città di Milano con la sua situazione personale. La folla lo applaude è poco dopo si dirada perché si è fatta sera.
Per Renzo è troppo tardi tornare in convento e chiede aiuto per trovare un'osteria: uno dei suoi ascoltatori l'accompagna nel locale. L'oste, dopo aver dato del vino a Renzo, prende carta e calamaio per scrivere il suo nome. Ma questo si rifiuta andando contro la legge.
Il poliziotto però fa cadere Renzo in un tranello riuscendo ad estorcergli il nome grazie anche al fatto che Renzo era ubriaco.
Capitolo 15
Nel romanzo comparirà più volte la figura dell'oste: questi saranno quasi tutti molto furbi e collaborativi con i potenti e la polizia.
Quello che incontra Renzo la sera all'osteria, è proprio uno di quelli.
L'oste, dopo averlo messo a letto ed essersi fatto pagare, si reca immediatamente al palazzo di giustizia per fare rapporto sull'accaduto: doveva denunciare la presenza di un forestiero che non aveva voluto dire il suo nome. Il notaio criminale (una specie di commissario di polizia) aveva già informazioni sufficienti: infatti la guida di Renzo all'osteria, nonché poliziotto sotto copertura, aveva già fatto il suo rapporto.
All'alba del giorno dopo Renzo viene bruscamente svegliato da tre persone: sono il notaio e due poliziotti venuti per arrestarlo e portarlo dal capitano di giustizia. Renzo protesta e si oppone ma viene ammanettato. Il notaio però, consapevole che la giornata sarà turbolenta e piena di rischi, tratta in maniera molto gentile Renzo: il prigioniero si rende conto della situazione e la sfrutta a suo favore.
Per la strada cerca di attirare l'attenzione della gente protestando e dichiarando di essere un galantuomo. Una volta che attorno ai quattro si è radunata una folla minacciosa, i due poliziotti e il notaio cercano di scappare confondendosi tra la folla e Renzo si ritrova libero.
Commenti
Posta un commento