Promessi Sposi: estratti con commento capitolo 16

“Qui, essendosi fermato un momento a guardare attentamente alla porta per cui doveva passare, e vedendovi, così da lontano, molta gente a guardia, e avendo la fantasia un po’ riscaldata (bisogna compatirlo; aveva i suoi motivi), provò una certa ripugnanza ad affrontare quel passo.[...]
Subito ripreso animo, pensò: “ uccel di bosco, fin che si può. Chi mi conosce? Di ragione, i birri non si saran fatti in pezzi, per andarmi ad aspettare a tutte le porte ”[...]
stavan tutti attenti verso il di fuori, per non lasciare entrar di quelli che, alla notizia d’una sommossa, v’accorrono, come i corvi al campo dove è stata data battaglia; di maniera che Renzo, con un’aria indifferente, con gli occhi bassi, e con un andare così tra il viandante e uno che vada a spasso, uscì, senza che nessuno gli dicesse nulla; ma il cuore di dentro faceva un gran battere.”

Manzoni, Alessandro. “I Promessi Sposi.” iBooks.

Commento: il primo passo per fuggire da Milano è attraversare la porta orientale. Inizialmente, quando Renzo in lontananza vede un gran numero di guardie, ha paura di essere catturato e si blocca.
Successivamente, tornato lucido, realizza che è impossibile che i poliziotti si siano recati a ogni porta per fermarlo. Così con testa bassa e senza destare sospetti attraversa la porta mentre tutt'e le guardie sono concentrate su chi entra e non su chi esce.



“C’è che, ier sera o stamattina che sia, ne sono stati agguantati molti; e subito s’è saputo che i capi saranno impiccati.[...]  Chi ha fatto il più gran chiasso, eran forestieri; andavano in giro facce, che in Milano non s’eran mai vedute. Anzi mi dimenticavo di dirvene una che m’è stata data per certa. La giustizia aveva acchiappato uno in un’osteria... - Renzo, il quale non perdeva un ette di quel discorso, al tocco di questa corda, si sentì venir freddo, e diede un guizzo, prima che potesse pensare a  contenersi. Nessuno però se n’avvide; e il dicitore, senza interrompere il filo del racconto, seguitò: - uno che non si sa bene ancora da che parte fosse venuto, da chi fosse mandato, né che razza d’uomo si fosse; ma certo era uno de’ capi. Già ieri, nel forte del baccano, aveva fatto il diavolo; e poi, non contento di questo, s’era messo a predicare, e a proporre, così una galanteria, che s’ammazzassero tutti i signori. Birbante! Chi farebbe viver la povera gente, quando i signori fossero ammazzati? La giustizia, che l’aveva appostato, gli mise l’unghie addosso; gli trovarono un fascio di lettere; e lo menavano in gabbia; ma che? i suoi compagni, che facevan la ronda intorno all’osteria, vennero in gran numero, e lo liberarono, il manigoldo.”

Manzoni, Alessandro. “I Promessi Sposi.” iBooks.

Commento: il mercante è una di quelle figure che riesce ad aggiornare i curiosi e gli abitanti di città vicine. Nella circostanza, nell'osteria in cui Renzo si era rifugiato, si racconta della rivolta dei pani del giorno prima. Renzo continua a mangiare senza perdersi una sillaba del racconto del mercante fino a quando questo non fa riferimento a uno straniero che, dopo aver caricato la folla con i suoi  discorsi, il mattino dopo è stato arrestato ma è riuscito a fuggire. Capendo che si parla di lui ha un sussulto che fortunatamente nessuno vede.



“A questo punto, l’oste, ch’era stato anche lui a sentire, andò verso l’altra cima della tavola, per veder cosa faceva quel forestiero. Renzo colse l’occasione, chiamò l’oste con un cenno, gli chiese il conto, lo saldò senza tirare, quantunque l’acque fossero molto basse; e, senza far altri discorsi, andò diritto all’uscio, passò la soglia, e, a guida della Provvidenza, s’incamminò dalla parte opposta a quella per cui era venuto.”

Manzoni, Alessandro. “I Promessi Sposi.” iBooks.

CommentoVista la situazione creatasi in osteria, Renzo attende il momento propizio per chiamare l'oste, saldare il conto e uscire senza salutare o rivolgere la parola a nessuno dal locale. Si affiderà alla provvidenza per trovare l'Adda e attraversare il confine.

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