Promessi Sposi: estratti significaticon commento del capitolo 15

“Sì, sì, figliuolo, sarete condotto da Ferrer, - rispose il notaio. In altre circostanze, avrebbe riso, proprio di gusto, d’una richiesta simile; ma non era momento da ridere. Già nel venire, aveva visto per le strade un certo movimento, da non potersi ben definire se fossero rimasugli d’una sollevazione non del tutto sedata, o princìpi d’una nuova: uno sbucar di persone, un accozzarsi, un andare a brigate, un far crocchi. E ora, senza farne sembiante, o cercando almeno di non farlo, stava in orecchi, e gli pareva che il ronzìo andasse crescendo. Desiderava dunque di spicciarsi; ma avrebbe anche voluto condur via Renzo d’amore e d’accordo; giacché, se si fosse venuti a guerra aperta con lui [...]”

Manzoni, Alessandro. “I Promessi Sposi.” iBooks. 

Commento: Si vuole sottolineare il comportamento del notaio nei confronti di Renzo. Nel tragitto per andare in osteria a svegliarlo e arrestarlo, aveva osservato una folla più chiassosa del normale deducendo che o era stata da poco calmata una protesta oppure stava per iniziarne una. Ecco perché il notaio, alla richiesta di Renzo di parlare con Ferrer risponde di sì nonostante, in situazioni normali, avrebbe riso e ordinato agli sbirri di velocizzare le operazioni di arresto.
La situazione non chiara all'esterno della stanza è la principale preoccupazione del notaio che tratta bene l'arrestato per paura che la folla, una volta fuori, possa fargli del male.



“poiché Renzo s’accorgeva anche lui d’un ronzìo crescente nella strada. Guardando poi in viso il     notaio, vi scorgeva in pelle in pelle la titubazione che costui si sforzava invano di tener nascosta.”

Manzoni, Alessandro. “I Promessi Sposi.” iBooks.

Commento: nonostante Renzo sia stato svegliato di soprassalto, nonostante i postumi della sera prima, è lucido a tale punto da riconoscere lo stato di agitazione non troppo nascosto del notaio   causato dal forte vociare della folla all'esterno.



“Bravo, figliuolo, bravo! - rispose il notaio, tutto manieroso: - vedo che avete giudizio; e, credete a me che son del mestiere, voi siete più furbo che tant’altri. È la miglior maniera d’uscirne presto e bene: con codeste buone disposizioni, in due parole siete spicciato, e lasciato in libertà. Ma io, vedete figliuolo, ho le mani legate, non posso rilasciarvi qui, come vorrei. Via, fate presto, e venite pure senza timore; che quando vedranno chi siete; e poi io dirò... Lasciate fare a me... Basta; sbrigatevi, figliuolo.”

Manzoni, Alessandro. “I Promessi Sposi.” iBooks.  

Commento: anche in questo estratto il notaio con furbizia prova a essere gentile con Renzo e a  convincerlo che davanti al notaio criminale, se parlerà con sincerità di quanto accaduto la sera prima, in pochi minuti verrà liberato.



“Giudizio, giudizio! - gli susurrava il notaio dietro le spalle: - il vostro onore; l’onore, figliuolo -. Ma quando Renzo, badando attentamente a tre che venivano con visi accesi, sentì che parlavan d’un forno, di farina nascosta, di giustizia, cominciò anche a far loro de’ cenni col viso, e a tossire in quel modo che indica tutt’altro che un raffreddore. Quelli guardarono più attentamente la comitiva, e si fermarono; con loro si fermarono altri che arrivavano; altri, che gli eran passati davanti, voltatisi al bisbiglìo, tornavano indietro, e facevan coda.
- Badate a voi; giudizio, figliuolo; peggio per voi vedete; non guastate i fatti vostri; l’onore, la riputazione, - continuava a susurrare il notaio. Renzo faceva peggio. I birri, dopo essersi consultati con l’occhio, pensando di far bene (ognuno è soggetto a sbagliare), gli diedero una stretta di manichini .
- Ahi! ahi! ahi! - grida il tormentato: al grido, la gente s’affolla intorno; n’accorre da ogni parte della strada: la comitiva si trova incagliata. - È un malvivente, - bisbigliava il notaio a quelli che gli erano a ridosso: - è un ladro colto sul fatto. Si ritirino, lascin passar la giustizia -. Ma Renzo, visto il bel momento, visti i birri diventar bianchi, o almeno pallidi, “ se non m’aiuto “ora, pensò, mio danno “. E subito alzò la voce: - figliuoli! mi menano in prigione, perché ieri ho gridato: pane e giustizia. Non ho fatto nulla; son galantuomo: aiutatemi, non m’abbandonate, figliuoli!”

Manzoni, Alessandro. “I Promessi Sposi.” iBooks

Commento: Renzo è in strada con le mani legate, i poliziotti alle spalle e il notaio al suo fianco che ordina di non dare troppo nell'occhio per paura della folla. Renzo ha riconosciuto un piccolo gruppo che parla della rivolta del giorno prima e cerca di attirare la loro attenzione. La folla incomincia a riunirsi nei pressi dell'arrestato e i poliziotti sbiancano per paura di essere menati. Renzo dichiara di essere stato arrestato solo per aver gridato pane e giustizia.

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