Prova della vanga

La prova della vanga consiste in una valutazione della fertilità di un terreno attraverso l'osservazione.
La fertilità del terreno è...
  1. Fisica: presenza di una buona struttura;
  2. Biologica: presenza di una comunità di micro e macro organismi popolosa e diversificata;
  3. Chimica: presenza di una buona dotazione in principi nutritivi.
La prova della vanga ci permette di eseguire l'analisi sensoriale del terreno. E' un metodo pratico e veloce che, tramite l'osservazione mirata di un campione di terreno ed il confronto con quello che sarebbe giusto avere, ci aiuta a capire:
  • Il livello di fertilità;
  • Se le lavorazioni, la tecnica colturale e le fertilizzazioni adottate sono state efficaci;
  • Se è necessario eseguire delle correzioni.
Che cosa occorre?
Una vanga lunga 30 cm

Quando si esegue?
Si può eseguire in qualsiasi momento, però sarebbe opportuno che il livello di umidità nel terreno non sia né troppo alto né troppo basso.

Dove si esegue?
Dove pensiamo possano esserci problemi di struttura del terreno.
Essa si può eseguire anche in presenza di flora spontanea.

Dieci osservazioni da fare
Prima del prelievo...

  1. Che cosa possiamo osservare sulla superficie? Crosta e spaccature, alghe, erosione laminare, malerbe.
  • Centocchio → terreno ben strutturato, idratato ossigenato
  • Veronica → terreno ben strutturato.
  • Piantaggine → terreno compattato.
  • Romice → terreno compattato.
  • Poa annua (graminacea) → terreno con crosta e/o compattato.
  • Borsa del pastore → terreno ben dotato in nutrienti, soprattutto azoto.
  • Ortica → terreno ricco di azoto.
  1. Quanta resistenza il terreno oppone alla vanga? La percezione della resistenza opposta dal terreno alla vanga ci dà informazioni sulla struttura e sulla presenza di strati.
  2. Che tipo di struttura e di aggregati sono presenti? Aggregati grumosi: buona struttura; aggregati granulari: struttura buona; aggregati lamellari: struttura non buona.
  3. Come è distribuita l'umidità? La stima dell'umidità si fa con le dita (cercando di sbriciolare una zolla) e con la vista (le zone più scure sono umide). Un terreno troppo umido non è lavorabile ed è molto predisposto al compattamento. Un terreno troppo secco non è lavorabile, ma difficilmente compattabile. Un terreno in tempera è perfettamente lavorabile, ma predisposto al compattamento.
  4. Che aspetto hanno le radici? Se si sviluppano omogeneamente, la situazione è ottimale, il terreno ha una porosità equilibrata. Se le incontriamo nelle gallerie dei lombrichi significa che il terreno è compattato. Se le radici si piegano, strozzano, deformano, gonfiano, significa che ci sono ostacoli o strati di terreno impenetrabili.
  5. Che aspetto ha la sostanza organica? Il grado di trasformazione della sostanza organica ci dà informazioni sull'attività biologica del terreno.

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