Gingis Khan e i Mongoli

Gengis Khan
Gengis Khan fu un uomo della cui esistenza ignoriamo tantissimi dettagli. Conosciamo il suo nome originario, Temujin, ma non l'esatta data di nascita. Nacque presso le sorgenti del fiume Oron nel nord dell'attuale mongolia e che morì nell'agosto 1227, in una regione ai margini settentrionali dell'Himalaya.
Le sue prime imprese riguardano la Mongolia dove nel 1206 riuscì a imporsi come capo rispettato da tutte le tribù nomadi della steppa: popoli che abitavano in tende di feltro, praticavano come attività economica prevalente l'allevamento dei cavalli e combattevano soprattutto con arco e frecce.
L'esercito, era guidato da un ufficiale responsabile, detto Khan (capo supremo).
tenda mongola
Nella società mongola vigeva la poligamia, ma le donne erano comunque dotate di ampia autonomia e godevano di notevole rispetto.
Gengis Khan fu sempre rispettoso di tutti i culti, i suoi sudditi pertanto, potevano essere indifferentemente buddisti, cristiani, musulmani o seguaci di riti tradizionali mongoli o cinesi.
Viceversa non tollerò mai resistenze di tipo politico e militare; se un sovrano si sottometteva spontaneamente poteva diventare un vassallo, in caso contrario, la popolazione era spesso trucidata mentre le città venivano rase al suolo.
Nei primi anni del XIII secolo, Gengis Khan fu impegnato a sottomettere i territori circostanti l'area abitata dalle tribù mongole di cui era signore, in un primo tempo verso sud, trovò un efficace ostacolo nella Grande Muraglia.
Nel 1215-1216, però la muraglia fu oltrepassata, e la regione di Pechino fu conquistata.

I Tartari
Dopo la morte di Gengis Khan il potere supremo fu assunto dai suoi figli che proseguirono l'espansione dell'impero in tutte le direzioni e governarono l'impero suddividendolo in regioni amministrativo-territoriale rette da un Khan, le armate mongole penetrarono in Russia, conquistarono Kiev e sottomisero l'intero paese.
Proseguendo nella loro offensiva i cavalieri delle steppe conquistarono Cracovia e si scontrarono con una grande armata composta da polacchi, cechi e tedeschi; la battaglia avvenne a Wahlstadt e i cristiani furono pesantemente battuti.
Una delle tribù che componevano l'esercito mongolo era nota con il nome di tartari, erano considerati dei demoni scatenati, vomitati dal regno delle tenebre.

Lotta tra mongoli e musulmani
Nel 1241 i mongoli erano arrivati alla costa orientale del mare Adriatico, la morte del gran Khan Ogodai suggerì a Batu di tornare indietro. Batu fissò allora la sua capitale sul basso Volga nella città di Saraj.
Il principe Hulagu, dapprima si impadronì della Persia, poi scagliò l'attacco contro la Mesopotamia musulmana nel 1258 Bagdad fu conquistata e messa a ferro e fuoco.
L'iraq non si riprese più dai danni dell'invasione: il complesso sistema di irrigazione non fu più ripristinato, sicché il paese si trasformò in un immenso deserto.
Nel 1260 l'esercito dei mamelucchi sconfisse i mongoli nella battaglia di 'Ayn Jalut bloccando la loro espansione.

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