Petrarca vita e opere

Francesco Petrarca
Petrarca è il primo poeta e intellettuale europeo della letteratura italiana. Con il canzoniere ha creato un modello per la letteratura europea. Il suo ruolo nella storia italiana è stato di intellettuale indipendente, che poteva sostenersi economicamente grazie al suo lavoro di letterato e alla sua fama.
 Petrarca è il prototipo dell'intellettuale cortigiano che si lega a diverse famiglie pur rimanendo autonomo. In più con i suoi studi ha contribuito a riscoprire i classici anticipando gli umanisti del Trecento.
Al centro delle sue opere Petrarca pone il suo io, per cui le sue opere diventano uno strumento di riflessione sull'uomo, sulle sue passioni e le sue contraddizioni.
Attraverso l'autoanalisi che compie nelle sue poesie egli riflette su se stesso ispirandosi ai maestri classici, con cui dialoga. Pertanto può essere definito come moderno perché rappresenta un mondo medievale in crisi che si apre verso qualcosa di nuovo.

Roberto d'Angiò
Scipione l'Africano
Petrarca nasce nel 1304 ad Arezzo figlio di genitori esiliati da Firenze dopo che avevano preso potere i guelfi neri. Con la famiglia si sposta ad Avignone in Francia e questo primo viaggio viene considerato il simbolo della sua condizione di esilio. Sempre ad Avignone Petrarca colloca l'incontro con la donna amata Laura, vista per la prima volta nell'aprile 1327, non si conosce la vera identità di Laura se non che si trattava di una aristocratica già sposata: per questo viene preso come simbolo del "giovanile errore".
Per necessità economiche nel 1330 Petrarca inizia la carriera ecclesiastica nella famiglia Colonna: comincia così la sua polemica contro la corruzione della chiesa avignonese e l'impegno per far ritornare la sede del papa a Roma.
Quando si trasferisce a Valchiusa, crea le prime righe in volgare dedicate all'amore per Laura e inizia l'Africa, un poema epico dedicato alla figura di Sciopione l'africano, a cui lavorerà tutta la vita senza mai terminarlo.
Grazie alla famiglia Colonna e al re di Napoli Roberto d'Angiò a Roma ricevette nel 1341 la "laurea", cioè la corona d'alloro data ai vincitore di varie gare nell'antica Roma.
Questo riconoscimento gli garantisce fama e diversi inviti presso famiglie importanti: Parma e Verona.
A Verona compie un'importantissima scoperta: ritrova le lettere di Cicerone, qualche anno dopo iniziò a comporre il Secretum, un dialogo in latino tra lui e sant'Agostino in cerca della Verità. Quest'opera a differenza di quella di sant'Agostino non termina con una conversione del poeta, ma con il riconoscimento delle proprie contraddizioni.
Cola di Rienzo
Questo libro accompagna due momenti fondamentali della sua vita: la partenza da Avignone e la morte di Laura.
Nel 1347 Cola di Renzo prende il potere a Roma instaurando un governo popolare e Petrarca, che lo conosceva invita subito il popolo romano a celebrare la rinascita della capitale. La reazione della chiesa è quella di far fallire questo nuovo governo popolare e Petrarca coglie questa occasione per lasciare per sempre Avignone e tornare in Italia.
Nel 1350 Petrarca incontra Boccaccio, questo incontro segnò l'inizio di una amicizia e l'inizio di un intenso scambio culturale.
Seguì poi un periodo milanese, durante il quale Petrarca cercò di sistemare tutte le poesie in volgare che erano più di 300.
Dopo diversi vari spostamenti si stabilisce ad Arquà vicino a Padova dove continua a scrivere e sistemare le sue opere finche non muore nel 1374

Opere

  1. Opere che celebrano il mondo latino: l'Africa, De viris illustribus;
  2. Opere filosofico-religiose: De vita solitaria, De otio religioso e il Secretum;
  3. L'epistolario (raccolta di lettere);
  4. Opere in volgare: il Canzoniere e i Trionfi.

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