Erasmo da Rotterdam

Erasmo da Rotterdam
Pico della Mirandola
Nell'Europa del nord l'umanesimo e il cristianesimo erano molto legati, Erasmo da Rotterdam fu un intellettuale che si sforzò di usare la cultura umanistica come strumento per riformare la vita cristiana. Egli si occupò di redigere edizioni molto accurate del nuovo testamento e dei padri della Chiesa.
Erasmo accusava l'incoerenza e l'ipocrisia e non apprezzava il papato che all'inizio del Cinquecento vide molti pontefici corrotti, inoltre criticava il concetto di purgatorio ed era convinto che gli esseri umani potessero scegliere tra il bene e il male. 
L'umanista italiano Pico della Mirandola condivideva questo pensiero di Erasmo.
Trent'anni dopo Machiavelli invece era convinto  che tutti gli uomini fossero egoisti e traditori (pessimismo antropologico).

L'elogio della follia
L'elogio della follia è un saggio scritto in latino nel 1509, dedicato a Tommaso Moro, scritto da Erasmo da Rotterdam che affronta il tema della follia, considerata come la dominatrice della civiltà e degli uomini. La follia viene rappresentata come una dea che elargisce doni agli uomini, come la vita e anche la forza dei rapporti sociali. 
Inoltre la follia rappresenta l'unica guida per accedere al sapere perché le passioni, gli errori e le debolezze rientrano nella sfera della follia: il vero saggio è colui che non ritiene estraneo niente di ciò che è umano. 
Erasmo sottolinea che il saggio ha un carattere satirico perché è stato scritto durante un periodo di malattia e il suo scopo era di far ridere i suoi amici. 
Nell'opera viene molto criticata la curia papale poiché era molto corrotta, viene per questo definito un umanista cristiano.
In quest'opera appaiono costanti illusioni a scrittori latini e Greci, quindi è un'opera tipicamente rinascimentale.

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