Ebrei e Moriscos

Gli ebrei
Il 300 fu uno dei periodi più drammatici della storia ebraica, infatti nel 1348 furono accusati dell'epidemia di peste che aveva decimato l'Europa. Soprattutto la Spagna era ostile nei confronti delle comunità ebree. La svolta nella storia degli ebrei spagnoli si verifico nel 1391 quando scoppiò un moto anti ebraico a Siviglia da li in poi il movimento si allargò in tutti i territori di Spagna.
Successivamente il frate Ferrer convinto dell'imminenza del giudizio universale faceva prediche da cui poi nascevano moltissimi disordini anti ebraici e nel 1412 riuscì a imporre in Castiglia lo statuto di Valladolid in base al quale gli ebrei furono obbligati a risiedere in un quartiere isolati dagli altri. Si trattava del primo ghetto, termine non spagnolo ma veneziano, infatti nel 1516 Venezia adottò un provvedimento simile a quello spagnolo. Nel 1500 la pratica di rinchiudere gli ebrei divenne universale: nel 1555 il papa costruì il ghetto romano che rimase fino al 1870.
In molti casi si procedette alla conversione forzata degli ebrei. Tuttavia molti continuavano a praticare in segreto i riti ebraici. Pertanto questi ebrei ricevettero in Spagna l'epiteto di marrano e da quel momento vennero considerati cittadini di seconda categoria anche quelli convertiti.
Dopo il 1480 la situazione dei Marrani peggiorò infatti a Siviglia venne istituito il primo tribunale dell'inquisizione che condannava come eretici chiunque venisse trovato a praticare riti ebraici. I non pentiti vennero condannati al rogo.
Il 31 marzo 1492 Ferdinando e Isabella firmarono l'espulsione degli ebrei dalla Spagna perché si credeva che influenzassero negativamente i convertiti. Coloro che decisero di partire si divisero tra il Portogallo e l'impero Ottomano.
La sorte più dura toccò a quelli emigrati in Portogallo perché furono convertiti a forza prima di essere massacrati. Infine, anche qui fu introdotta l'inquisizione.
Invece, quelli che si erano diretti verso l'impero turco trovarono un ambiente ospitale e divennero portatori della tecnologia europea come la stampa.
In Spagna intanto continuava l'emissione di provvedimenti contro i cristiani.

I moriscos
Il termine moriscos designa tutti i sudditi di Spagna che furono costretti ad abbandonare la religione musulmana e diventare cristiani. La loro storia ebbe inizio nel 1492 quando Granda venne espugnata.
Nel trattato di pace i sovrani cattolici si erano impegnati a rispettare la libertà religiosa dei non cristiani, ma tre mesi dopo emanarono l'editto di espulsione degli ebrei, poi ordinarono che anche tutti i mori diventassero cristiani. 
Questa decisione provocò la ribellione dei quartieri musulmani di Granada che fu repressa. A seguito di questa azione i sovrani decisero di estendere a tutta la Castiglia l'ordine di conversione. Nel 1525 fu imposto anche ai Moriscos di Aragona. La reazione dei Moriscos fu di insorgere, la rivolta fu domata nel 1570 e le autorità spagnole decisero di disperdere i Moriscos nel regno. 
Tra il 1609 e il 1614 tutti i Moriscos furono espulsi.
La ragione di questa intolleranza della Spagna va ricercata nella convinzione secondo cui un regno per essere sicuro non poteva accettare l'esistenza di sudditi diversi dal sovrano. Al contrario l'impero ottomano era decisamente più disponibile e aperto in contrasto con il razzismo praticato in Spagna.
Questo perché alla tradizionale disponibilità musulmana a tollerare le altre fedi si aggiunse la consapevolezza che il contributo dei sudditi era importante per sviluppare la potenza economica dell'impero quindi, chiunque provenisse dall'Europa era ben accetto, al contrario l'atteggiamento spagnolo provocò un disastro economico, perché tutte le principali attività produttive erano svolte dai marrani e dai Moriscos.

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