La guerra franco-spagnola

Tra i nemici di Carlo V c'è il re di Francia Francesco I che nel 1525 tentò di contrastare l'imperatore. Carlo V voleva conquistare Milano e la Lombardia per avere un collegamento tra i domini austriaci e quelli spagnoli.
Quindi sconfisse l'esercito francese nella battaglia di Pavia (1525) utilizzando l'archibugio e fece catturare Francesco I. Questa disfatta segnò l'espulsione dei Francesi dall'Italia (i francesi aiutavano il papa a tenere lontani gli spagnoli) quindi il papa creò la lega di Cognac, ovvero un alleanza dei principali stati italiani con la Francia e il Papa.
Carlo V con l'esercito arrivò in Val Padana. nel 1527 le truppe di Carlo si ammutinarono perché non venivano pagate, quindi decisero di propria iniziativa di marciare su Roma (6 maggio 1527 sacco di Roma).
Nel 1529 il papa e Carlo V firmarono il trattato di Barcellona: il papa uscì dalla lega di Cognac in cambio ottenne che la sua famiglia (i Medici) riprendesse il potere a Firenze da dove erano stati cacciati un anno prima.
La Francia quindi, dopo aver perso l'appoggio del papa firmò la pace di Cambrai rinunciando alla Lombardia.
Nel 1530 Carlo fu incoronato imperatore dal papa a Bologna.
L'egemonia spagnola in Italia sembrava ormai sicura, però qualche anno dopo la Francia si alleò con l'impero Turco e i principi protestanti tedeschi per contrastare la Spagna.
Nel 1500 i turchi avevano un vastissimo impero e nel 1538 conquistò anche l'egemonia del mediterraneo conservata fino alla battaglia di Lepanto.
I califfi erano i successori del profeta infatti non esisteva separazione tra la guida politica e quella religiosa (come se papa e imperatore coincidessero).
A metà del 500 l'impero era tornato ad essere vasto e quindi poteva rivaleggiare con le potenze europee.

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