I cereali
Caratteristiche generali dei cereali
La categoria dei cerali raggruppa molte colture, appartenenti per la maggior parte alla famiglia delle graminacee, tuttavia a questa categoria si aggiungono anche componenti di altre famiglie, come ad esempio il grano saraceno e la quinoa.
I cereali sono colture erbacee annuali, che condividono una caratteristica fondamentale: producono semi o frutti disidratati, ricchi di amido, utilizzabili nell'alimentazione umana sia direttamente sia dopo processi di trasformazione.
Il basso contenuto di acqua rende possibile la conservazione, e conveniente l'eventuale trasporto con la successiva utilizzazione.
I cereali sono in gran parte graminacee, colture che producono una cariosside, particolarmente grossa e con un peso unitario relativamente elevato rispetto a quella delle altre specie della stessa famiglia.
Caratteristiche generali: Morfologia
Apparato radicale
L'apparato radicale è costituito da:
La categoria dei cerali raggruppa molte colture, appartenenti per la maggior parte alla famiglia delle graminacee, tuttavia a questa categoria si aggiungono anche componenti di altre famiglie, come ad esempio il grano saraceno e la quinoa.
I cereali sono colture erbacee annuali, che condividono una caratteristica fondamentale: producono semi o frutti disidratati, ricchi di amido, utilizzabili nell'alimentazione umana sia direttamente sia dopo processi di trasformazione.
Il basso contenuto di acqua rende possibile la conservazione, e conveniente l'eventuale trasporto con la successiva utilizzazione.
I cereali sono in gran parte graminacee, colture che producono una cariosside, particolarmente grossa e con un peso unitario relativamente elevato rispetto a quella delle altre specie della stessa famiglia.
Caratteristiche generali: Morfologia
Apparato radicale
L'apparato radicale è costituito da:
- Radici primarie; in numero variabile da 1 a 3-7 che si originano dall'embrione del seme e che normalmente arrestano la crescita nelle prime fasi di vita.
- Radici avventizie, che si sviluppano dopo l'emergenza dai nodi basali del culmo e che svolgono le funzioni di assorbimento dei nutrienti e dell'ancoraggio al suolo.
Culmo o fusto
Il culmo è un fusto generalmente cilindrico cavo o midolloso, suddiviso in nodi compatti dai quali prendono origine le foglie. L'accestimento è il processo mediante il quale dai primi nodi basali, si formano nuovi culmi che permettono così la crescita in larghezza e la formazione dei cespi più o meno compatti, sia nelle speci annuali sia in quelle perenni, possono essere fertili, vale a dire produrre un'infiorescenza.
La foglia è lineare parallelinervia, costituita da una porzione inferiore detta guaina, che abbraccia completamente o parzialmente il culmo, e una superiore, detta lamina, completamente libera.
Tra le due strutture esiste generalmente una ligula, che impedisce l'ingresso dell'acqua e di eventuali parassiti all'interno della guaina.
La lamina è provvista di due pendici falciformi, dette auricole.
Il fiore
Il fiore delle graminacee è organizzato in piccole infiorescenze dette spighette. Ogni spighetta ha un suo asse principale, detto rachilla.
Sui nodi del rachide sono inserite due brattee sterili dette glume, che hanno la funzione di contenere e proteggere il fiore o i fiori della spighetta. Ogni fiore ha a sua volta una coppia di brattee o glumelle, dette lemma.
Le glumelle possono aderire alla cariosside che in tal caso è detta vestita.
Glume e lemma possono avere una resta, collocata alla base, sul dorso o all'apice.
Le spighette quando inserite direttamente sul rachide si dicono sessili, altrimenti vengono definite peduncolate.
Le infiorescenze possono avere due tipi di riferimento, spiga o pannocchia, la spiga è un'infiorescenza le cui spighette sono sessili; nella pannocchia, le spighette sono invece inserite sul rachide tramite un peduncolo di diversa lunghezza.
Il frutto
Il frutto disidratato delle graminacee viene propriamente chiamato cariosside. può essere vestita o nuda a seconda che a maturazione, rimanga avvolta o meno dalle glumelle.
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