Barocco, Manierismo, Università e pensiero filosofico

Barocco
Il termine barocco ha una connotazione negativa, infatti si usa come sinonimo di artificioso, bizzarro.
Il barocco si colloca nella prima metà del seicento e va inteso come epoca storica vera e propria.
Tra il rinascimento (1500) e il barocco si compie una rottura perché il sapere tradizionale non è più sufficiente a spiegare la realtà del 600 che è cambiata perché l’uomo non è più al centro del cosmo. Da questo deriva un senso di precarietà dovuto allo scorrere del tempo.
Questo cambiamento del modo di vedere le cose è radicale perché non è più possibile immaginare un universo finito e ordinato con al centro il mondo.
Una contraddizione del barocco è che gli artisti fingono, e ostentano ricchezza e lusso e l’arte diventa uno spettacolo che deve colpire e sorprendere, specialmente nell’arte sacra perché vogliono ricordare all’uomo l’aldilà e allontanarono dalla paura della morte, con questo lusso il barocco vuole allontanare la paura del vuoto e della morte.

Manierismo
La fase di passaggio tra il rinascimento e il barocco è chiamato manierismo in cui il clima è sospeso tra il vecchio e il nuovo. 
Uno dei più grandi esponenti del barocco è Giovan Battista Marino, che ha come unica regola il gusto del lettore: le antiche regole di stile si possono infrangere se il libro piace al pubblico, infatti nel ‘600 si sviluppa il mercato editoriale. I costi per pubblicare un libro diminuiscono, i lettori sono di più e si formano nuovi generi letterari come il romanzo.
L’Adone viene ristampato fino al 1627 la stessa libertà di pensiero sta nel saggiatore il libro di Galileo Galilei nel quale si sostiene l’indipendenza della scienza, cambia anche il rapporto dell’intellettuale con i classici greci e latini: non più ammirazione ma antagonismo.

L’università
L’università nel ‘600 portava alle cariche più ambite, a quelle medievali si affiancavano i collegi dei gesuiti (ordine religioso fondato da Ignazio di Loyola nel 1540), il loro insegnamento segue quello scolastico ma aggiunge elementi umanistici.
Un’altra alternativa all’università sono le accademie, cioè luoghi di incontro di intellettuali che condividevano idee liberamente senza l’imposizione dell’università.
Una delle accademie è quella della crusca di Firenze fondata nel 1582 con lo scopo di fondare la lingua italiana.
All’inizio del ‘600 l’Italia non è in crisi culturale, poi però la sua importanza diminuisce perché le nuove idee non prendono più piede a causa della chiesa.
L’Italia si trova esclusa dal contesto europeo. 
Nell’Europa del ‘600 si formano le idee che segneranno poi il ‘700: la razionalità che deve essere autonomo la responsabilità civile della cultura e il concetto di tolleranza. 
Il teatro in Italia non riesce a svilupparsi come il romanzo.

Il pensiero filosofico
Il ‘600 segna una svolta nel pensiero Occidentale, in questo secolo nasce la filosofia moderna in più la ricerca non circola più solo nelle università ma circola libera, la svolta della filosofia è legata a Galileo Galilei e al suo metodo sperimentale, gli scienziati iniziano a indagare la natura di cui devono scoprire le leggi, un tratto comune a tutti i filosofi del ‘600 è la fede nella ragione.
Il ‘700 è l’epoca dei lumi perché il lume è il simbolo della ragione e le sue radici sono da ricercare nel ‘600.
Ci sono due orientamenti filosofici:
  1. Il razionalismo (Cartesio: mette in dubbio ogni oggetto della conoscenze per arrivare a una certezza che non possa essere messa in discussione Penso dunque sono. Spinosa, Leibniz)
  2. L’empirismo, diffuso soprattutto in Inghilterra ritiene che la conoscenza debba essere fondata sull’esperienza e sui sensi (Hobbes e Locke).
Un elemento comune tra tutti i filosofi è l’idea che esistano dei diritti naturali per tutti gli uomini, però senza lo stato questi diritti non posso essere garantiti.

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