Il romanzo picaresco
Uno dei possibili modelli di Cervantes è il romanzo picaresco, il nome deriva dal picaro che significa popolano astuto che vive di espedienti.
La letteratura sui picari nasce in Spagna nella seconda metà del 1500 durante il regno di Filippo II (espulsione degli ebrei e degli arabi con danni economici immensi per la Spagna più sperpero dei tesori delle colonie più sconfitta spagnola da parte degli inglesi).
In questo contesto storico e sociale nasce la figura dei picari, per sfuggire alla povertà il picaro va in cerca di fortuna e così comincia il romanzo.
Il romanzo picaresco è il primo genere nel quale i ceti sociali più bassi sono rappresentati per come sono realmente nel loro quotidiano.
Il romanzo picaresco nasce nel 1554 con la pubblicazione del Lazarillo de Tormes, un libretto anonimo che riunisce tutte le caratteristiche del picaresco. Si può cominciare a parlare di genere picaresco solo 50 anni dopo.
Anche nel Don Chisciotte ci sono generi picareschi.
Il protagonista è un povero che ha avuto un infanzia durissima che durante il romanzo impara e cresce. Questo processo di crescita è diverso da quello popolare dei romanzi di formazione dell’ottocento perché il picaro vorrebbe seguire la strada giusta ma la povertà lo porta sempre al vizio e al peccato, il picaro quindi non è mai un eroe ma un antieroe.
Il romanzo picaresco è un romanzo autobiografico raccontato in prima persona e il romanzo è in retrospettiva cioè inizia dalle vicende finite e poi ricostruisce gli eventi passati. La crescita del picaro avviene attraverso le avventure che non anno relazioni tra di loro, sono cioè brevi storie tenute insieme dalla figura del protagonista.
Una novità del romanzo picaresco è il realismo, con il quale il narratore descrive protagonisti e personaggi.
Il romanzo è satirico cioè fa ridere in modo amaro.
Commenti
Posta un commento