La diffusione dell'italiano
Il settecento fu un secolo di rinnovamento scientifico, civile ed economico. Molte conseguenze ci furono anche sulla lingua: lo sviluppo economico aumentò la richiesta di istruzione e la diffusione dell’istruzione fu fondamentale per modernizzare la produzione e migliorare le condizioni di vita. Gli stati italiani avviarono politiche di alfabetizzazione per insegnare a scrivere e leggere in italiano e non in latino.
Si diffondono i libri per l’insegnamento di grammatica e dizionari.
L’italiano entra anche nell’ambito scientifico, quindi si formano le lingue speciali cioè parole usate solo in un ambito specifico.
Anche in economia si abbandona il latino e si usa l’Italiano, però la lingua del diritto rimane legata al latino. In questo modo in tutta l’Europa si creò una terminologia comune, perché le parole derivavano sempre dal greco o dal latino.
Questa diffusione dell’istruzione aumenta la richiesta di opere letterarie più articolate, quindi si diffondono le traduzioni per mettere a disposizione del pubblico opere più richieste.
Alla divulgazione delle nuove idee è anche al centro dell’attività dei giornali, la svolta si ebbe a Milano con il caffè diretto da Alessandro Verri e Cesare Beccaria.
L’accademia della Crusca era la società che si occupava della lingua, in questo periodo di sviluppo rimaneva troppo legata al passato rispetto ai cambiamenti che avvenivano nella società. Gli illuministi si propongo di rinnovare il linguaggio e si oppongono all’accademia.
In questo periodo il francese diventa la lingua internazionale “Gallomania” (la lingua dei francesi). L’influenza del francese nella lingua italiana fu profonda e duratura e fu sostituita dall’inglese solo nel ‘900
Si diffondono i libri per l’insegnamento di grammatica e dizionari.
L’italiano entra anche nell’ambito scientifico, quindi si formano le lingue speciali cioè parole usate solo in un ambito specifico.
Anche in economia si abbandona il latino e si usa l’Italiano, però la lingua del diritto rimane legata al latino. In questo modo in tutta l’Europa si creò una terminologia comune, perché le parole derivavano sempre dal greco o dal latino.
Questa diffusione dell’istruzione aumenta la richiesta di opere letterarie più articolate, quindi si diffondono le traduzioni per mettere a disposizione del pubblico opere più richieste.
Alla divulgazione delle nuove idee è anche al centro dell’attività dei giornali, la svolta si ebbe a Milano con il caffè diretto da Alessandro Verri e Cesare Beccaria.
L’accademia della Crusca era la società che si occupava della lingua, in questo periodo di sviluppo rimaneva troppo legata al passato rispetto ai cambiamenti che avvenivano nella società. Gli illuministi si propongo di rinnovare il linguaggio e si oppongono all’accademia.
In questo periodo il francese diventa la lingua internazionale “Gallomania” (la lingua dei francesi). L’influenza del francese nella lingua italiana fu profonda e duratura e fu sostituita dall’inglese solo nel ‘900
L’Enciclopedia
A costruire l’Enciclopedia di Diderot e d’Alembert contribuiscono 160 autori con 70 000 voci, il primo tomo venne pubblicato nel 1751 e fu seguito da altri 6. Ogni volume suscitò polemiche, l’enciclopedia venne condannata sia dal parlamento di Parigi sia dal papa, però l’opera continuò ad essere redatta in modo clandestino finché uscirono altri volumi.
Uno dei temi più criticati era la religione.
L’articolo non ha una struttura storia e si definisce il ruolo del prete in una società. Il prete viene presentato come uno svincolato perché viene presentato come una casta a sé stante, secondo questo articolo la reputazione del prete risiede nella capacità di presentarsi come intermediario tra il divino e l’umano è per questo che la casta dei sacerdoti entra in contrasto con l’autorità politica, con censura e inquisizione.
L’articolo si conclude spiegando che nei paesi guidati dalla ragione i sacerdoti erano ridotti a cittadini come gli altri, mentre negli altri governavano.
Con l’Enciclopedia si diffonde l’idea di sopprimere l’ordine dei gesuiti, di eliminare i privilegi del clero in nome dell’uguaglianza tra i cittadini.
Gli illuministi riflettono su come vivere insieme agli altri. Ogni essere umano nasce libero quindi, gli illuministi si chiedono come usare la libertà.
Jean-Jacques Rousseau
E’ uno dei più importanti filosofi che critica fortemente la società che l’ha respinta, Rousseau vuole dimostrare la validità dei propri principi raccontando la sua esistenza.
A costruire l’Enciclopedia di Diderot e d’Alembert contribuiscono 160 autori con 70 000 voci, il primo tomo venne pubblicato nel 1751 e fu seguito da altri 6. Ogni volume suscitò polemiche, l’enciclopedia venne condannata sia dal parlamento di Parigi sia dal papa, però l’opera continuò ad essere redatta in modo clandestino finché uscirono altri volumi.
Uno dei temi più criticati era la religione.
L’articolo non ha una struttura storia e si definisce il ruolo del prete in una società. Il prete viene presentato come uno svincolato perché viene presentato come una casta a sé stante, secondo questo articolo la reputazione del prete risiede nella capacità di presentarsi come intermediario tra il divino e l’umano è per questo che la casta dei sacerdoti entra in contrasto con l’autorità politica, con censura e inquisizione.
L’articolo si conclude spiegando che nei paesi guidati dalla ragione i sacerdoti erano ridotti a cittadini come gli altri, mentre negli altri governavano.
Con l’Enciclopedia si diffonde l’idea di sopprimere l’ordine dei gesuiti, di eliminare i privilegi del clero in nome dell’uguaglianza tra i cittadini.
Gli illuministi riflettono su come vivere insieme agli altri. Ogni essere umano nasce libero quindi, gli illuministi si chiedono come usare la libertà.
Jean-Jacques Rousseau
E’ uno dei più importanti filosofi che critica fortemente la società che l’ha respinta, Rousseau vuole dimostrare la validità dei propri principi raccontando la sua esistenza.
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