Melodramma e Metastasio

Il libretto melodrammatico italiano è il più famoso di tutta Europa nel Settecento, ogni corte è il librettista e il melodramma è il principale mezzo per diffondere l’italiano, i libretti sono scritti in versi, quindi il librettista deve essere un poeta e anche un drammaturgo, quindi deve fare attenzione a metrica lingua e lessico.
Il melodramma deve essere cantato, quindi il librettista deve scegliere anche i suoni giusti.
Altre figure oltre al librettista sono l’impresario che organizza la messa in scena, il coreografo e il corpo di ballo, i cantanti perché il melodramma è uno spettacolo.
Il problema del melodramma è che scrivere i libretti non era considerata un’attività dignitosa per questo molti intellettuali sono contrari al melodramma.
Un importante riforma portata avanti da Metastasio.
Quando Metastasio si trasferisce a Napoli comincia a scrivere testi per la musica, il suo primo melodramma Didone abbandonata è un successo, finché non viene chiamato alla corte di Vienna. Compone anche odi, sonetti ecc... ed è il letterato più famoso nel Settecento. La sua riforma consiste nel ridare importanza al testo poetico; non inventa mai le storie, ma riscrive le storie del mito, crea una nuova lingua per il melodramma con una sintassi semplice con poca retorica


La Didone abbondata va in scena 1724 a Napoli e riscuote molto successo, la storia tratta dall’Eneide di Virgilio: Enea è naufragato a Cartagine e viene accolto da Didone che è la regina di Cartagine, i due si innamorano, lei se ne va e i due si uccidono.
Metastasio modifica un po’ il carattere dei personaggi originali: Enea non è un eroe ma un uomo confuso e dubbioso, Didone è ironica. Il tema centrale è l’amore, la rima è libera e varia, il linguaggio è semplice e non ci sono metafore.

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