Rivoluzione americana

Le colonie
Nel Seicento sorgono 13 colonie inglesi nel nord America e si erano fortemente sviluppate
  • Colonie del Nord: sono 4 e costituiscono la regione della nuova Inghilterra i 500 000 abitanti sono inglesi, l’economia era basata sulla piccola proprietà agricola e su attività commerciali e industriali.
  • Colonie del Centro: sono 4 c’erano molte aziende contadine, un commercio fiorente e alcune industrie siderurgiche. Popolazione 400 000 abitanti di cui pochi inglesi e molti Svedesi, olandesi, tedeschi e irlandesi.
  • Colonie del Sud: sono 5 dominate dall’economia di piantagione cotone, tabacco e indaco con sfruttamento della manodopera degli africani, gli abitanti era 750 000 e 300 000 erano schiavi, il razzismo era molto diffuso.
    Ogni colonia era governata da un governatore nominato dal re, poi c’erano le assemblee governative elette dal popolo. Tutte le colonie avevano rapporti con l’Inghilterra che le sfruttava per arricchirsi: le colone erano obbligate a fornire materie prime a basso costo all’Inghilterra e poi dovevano comprare i manufatti dall’Inghilterra a prezzi più alti.

    Le colonie non potevano commerciare liberamente e non potevano lavorare le materie prime che producevano.
    Fino a metà del 700 la situazione non cambia, poi il governo inglese emise una serie di leggi con cui proibì la creazione di nuove città in Canada e Luisiana perché dichiarate dell’impero, in più fecero un accordo con gli indiani per limitare la spinta dei coloni. Inoltre emanò lo stamp Act del 1765 con cui impose altre tasse.

    I coloni americani contestavano all’Inghilterra di aver imposto delle tasse senza l’approvazione dei rappresentanti delle colonie.
    Molti coloni non volevano separarsi dall’Inghilterra erano chiamati lealisti, altri invece volevano l’indipendenza e a Boston iniziarono i primi centri per l’indipendenza.


    La guerra di indipendenza
    Il parlamento inglese ritirò tutte le tasse ad eccezione di quella del tè su cui gli inglesi volevano tenere il monopolio estromettendo i mercanti americani, quindi nel 1763 alcuni indipendentisti assalirono tre navi dell’east Indian company a Boston buttando in mare il tè, la situazione peggiorò quando il parlamento inglese emanò il Quebec act con cui dava libertà di culto ai francesi in Canada e concesse al Canada un territorio che volevano i coloni inglesi.

    Allora i rappresentanti dei coloni decisero di boicottare le merci e nel 1775 iniziarono i primi scontri con le truppe inglesi.
    L’esercito rivoluzionario americano era cappeggiato da Washington, come prima cosa mandarono la petizione del ramo d’ulivo al re d’Inghilterra per farlo intervenire contro il parlamento, ma in risposta il governo inglese decretò 1l’embargo sui commerci con le colonie.


    Come risposta il congresso di Philadelphia approvò la dichiarazione di indipendenza 4 Luglio 1776, questo documento avviò il conflitto con l’Inghilterra e la nascita della confederazione degli Stati Uniti d’America.
    I patrioti americani erano peggio equipaggiati degli inglesi che erano superiori per numero e avevano l’appoggio di alcuni americani (lealisti). I rivoluzionari però ottennero una vittoria a Saratoga che servì a dimostrare le capacità dei rivoluzionari, inseguito a questa vittoria la Spagna la Francia e l’Olanda entrarono in guerra contro l’Inghilterra per sottrarre agli inglesi il primato coloniale.
Nel 1781 gli americani riuscirono a sconfiggere gli inglesi a Yorktown e quindi gli inglesi stipularono la pace di Versailles dando l’indipendenza agli Stati Uniti.

La costituzione e il governo federale degli Stati Uniti
La mancanza di una legislazione univoca per le colonie comportò diversi conflitti tra le colonie stesse. Un problema importante era la distribuzione delle terre dell’ovest che non erano ancora state colonizzate. Queste diventano parte di un governo centrale che avevano il compito di rivenderle, in questo modo i potenti riuscirono a impossessarsi di molti appezzamenti che poi rivendevano ai coloni a prezzi elevati.
Dopo diverse insurrezioni il governo desse di intervenire con una ordinanza di Nord- Ovest con cui suddivise il territorio in distretti.
Un’altra questione da a
ffrontare era la forma di governo:
federalisti sostenevano un governo centrale che avrebbe indebolito l’autonomia delle singole colonie, mentre i repubblicani volevano mantenere l’autonomia dei singoli stati. Le classi dirigenti decisero di affrontare i federalisti che favorivano sia i mercanti del nord sia i proprietari terrieri del sud. In questo modo elessero una convenzione di 55 saggiche compilò la nuova costituzione, che trasformò gli Stati Uniti in una repubblica federata presidenziale.
Le assemblee dei singoli Stati non ottennero la sovranità in molti settori, ma il governo federale controllava i commerci, la politica estera e la difesa.
Il congresso era formato da due 
assemblee e aveva il potere legislativo:
  1. La camera dei rappresentati, i cui componenti venivano eletti in ogni stato in base al numero di abitanti e rimanevano due 2 anni;
  2. Il senato, formato da due delegati per stato e dovevano rimanere 6 anni.
Il potere esecutivo invece, era del presidente eletto ogni 4 anni dai grandi elettori. Il presidente comandava anche l’esercito e nominava i ministri, inoltre poneva il veto sulle leggi del congresso.
Il 
potere giudiziario era invece della corte suprema con 9 membri nominati dal presidente.
La costituzione entrò in vigore nel 1788. Molti problemi vennero risolti ad eccezione della schiavitù, solo 4 stati su 13 decisero di abolirla. Nel 1789 venne eletto primo presidente degli stati uniti Washington.
Hamilton 
sosteneva i federalisti e Jefferson era favorevole all’autonima degli stati.

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