La restaurazione in Europa e in Italia

In Francia Luigi XVIII emanò una carta ottriata (concessa) per trasformare la Francia in una monarchia costituzionale, perché istituiva due camere (la camera dei pari scelta tra i nobili e la camera dei deputati scelta tra i borghesi), ma queste assemblee non avevano potere decisionale.
Inoltre la carta affermava l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, la libertà di culto.
Alcuni oppositori di Luigi, furono chiamati ultras e crearono una società segreta chiamata cavalieri della fede per ostacolare Luigi.
In Austria: tutte le nazionalità presenti nell’impero volevano ottenere l’autonomia nei confronti di Vienna, ma il cancelliere Metternich non era d’accordo e cercò di controllare con la polizia le varie rivolte.
In Spagna, il re Ferdinando VII abrogò la costituzione di Cadice.
In Inghilterra, vennero colpiti i sostenitori del luddismo (rivolta contro le macchine industriali). Ogni speranza di cambiamento venne cancellata nel 1818, quando venne abolita la legge dell’habeas corpus che permetteva ai cittadini imprigionati di essere liberati se il processo non fosse avvenuto entro 3 giorni dall’arresto.
Dopo la rivolta di Peterloo il parlamento proibì ogni forma di associazionismo e censurò tutte le pubblicazioni politiche.
Questo periodo di repressione si concluse con l’avvento dei Tory nel 1822.

La restaurazione in Italia
Nel lombardo veneto gli Asburgo concentrarono tutto il potere nelle loro mani aumentarono le tasse e anche i dazi doganali.
Il gran ducato di Toscana si sviluppo grazie al governo di Ferdinando. Gli stati del Regno di Sardegna, lo stato Pontificio e il regno delle due Sicilie videro l’abolizione di tutti i codici francesi in modo piuttosto violento.
In Sicilia nacque un forte sentimento separatista contro il regno dei Borbone.

Restaurazione e romanticismo
Anche in campo culturale venne favorite tutte le ideologie che si contrapponevano all’illuminismo, quindi appoggiarono il movimento del romanticismo perché non si occupavano di politica. I primi scrittori romantici si opposero alla sovranità popolare appoggiando l’assolutismo, in più si interessavano al medioevo in quanto epoca di serenità e equilibrio fondata su una gerarchia molto rigida. Tuttavia la figura del romantico non durò molto e fu sostituita dall’intellettuale romantico che era un ribelle.

Il nucleo di questa nuova cultura romantica divenne l’idea di nazione, popolo e costituzione, infatti l’idea di questa nuova cultura romantica favoriva le identità nazionali e l’autonomia politica e civile di ogni stato. Il romanticismo in molti paesi divenne un movimento nazionalista e patriottico che difendeva i valori di libertà unità e indipendenza.

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