Moti rivoluzionari, società segrete e indipendenza della Grecia
Moti rivoluzionari in Europa
Opposizione alla restaurazione
- L’ascesa della borghesia: il modello di amministrazione diffuso da Napoleone aveva segnato l’organizzazione del potere in tutti gli stati europei, valorizzando le funzioni della borghesia. Quindi i ceti borghesi non erano disposti a sacrificare la loro ascesa in favore di un ritorno al passato.
- Movimento di opposizione: di questo movimento fanno parte la borghesia, gli intellettuali romantici, i giovani universitari, tutti i funzionari che avevano lavorato per napoleone, gli operai e i cattolici liberali.
- Lotte per la costituzione: i movimenti di opposizione europei volevano ottenere una costituzione per tutelare i diritti dei cittadini.
- Lotte per l’indipendenza: le aree soggette a dominazione straniera lottano per l’indipendenza nazionale.
- Moderati e radicali: i moderati erano i nobili progressisti e i ceti borghesi più alti che volevano una monarchia costituzionale. I radicali invece volevano la repubblica e il suffragio universale.
Le società segrete
Le forze di opposizione dovevano lavorare in segreto perché i regimi nati dopo napoleone non tolleravano forme di dissenso. Si diffusero quindi sette e società segrete. Queste associazioni seguivano criteri diversi ma avevano tutta una struttura gerarchizzata: i nomi dei capi e fini politici erano conosciuti solo nelle posizioni più elevate, per questo motivo vennero escluse le masse popolari, questo provocò un fallimento di tutte le insurrezioni.
Tutte le organizzazioni segrete si ispiravano alla massoneria, una associazione segreta diffusa nel Settecento.
Alcune sette furono l’Eteria in Grecia, la società patriottica in Polonia, la carboneria in Italia, questa si sviluppò nelle regioni meridionali che volevano una costituzione da parte dei Borboni. In Italia settentrionale invece, lo scopo dei carbonari era di lottare la dominazione austriaca. Solo in un secondo momento mirarono all’unità nazionale.
I carbonari si suddividevano in Apprendisti, maestri e grandi maestri.
L’indipendenza in Grecia
La Grecia faceva parte dell’impero ottomano che comprendeva anche Anatolia, Siria, Egitto e costa nord africana. La situazione dell’impero turco non era stabile perché molte provincie del medio oriente e dal nord africo si resero indipendenti dal sultano, mentre le popolazioni balcaniche cominciarono a ribellarsi, questo sfaldamento dell’impero turco aveva dato origine alla questione d’oriente: infatti, tutte le nazioni Europee seguivano le vicende dello stato turco per approfittare della decadenza del sultano.
L’Austria voleva espandersi nel Balcani, la Francia e l’Inghilterra volevano maggiore influenza nel mediterraneo e la Russia voleva estendere il proprio controllo sul Bosforo e i Dardanelli. In questa situazione difficile si inserì il moto indipendentista della Grecia scoppiato nel 1821 i promotori della rivolta furono i ricchi ceti mercantili greci, l’Eterie svolse un ruolo importante nell’organizzare la rivolta, che fu appoggiata dalla Russia. La reazione del sultano fu atroce ma gli insorti riuscirono a proclamare l’indipendenza nel 1822, tutta l’Europa appoggiava l’indipendenza della Grecia, poi lo zar Nicola I lanciò un ultimatum, l’Inghilterra e la Francia appoggiarono la Russia e la Turchia venne sconfitta nel 1829 pace di Adrianopoli.
I principati di Serbia, Moldavia e Valacchia furono riconosciute autonome ma poi finirono sotto la Russia.
Nella conferenza internazionale di Londra le potenze europee riconobbero l’indipendenza alla Grecia.
Rapporti internazionali e politica interna in Francia e Inghilterra alla vigilia del 1848
Fin dal 1830 Francia e Inghilterra erano alleate per contrapporsi all’assolutismo di Austria e Prussia. Questa intesa intervenne nei conflitti scoppiati in Spagna dove sconfitti i reazionari si creò una alleanza con Inghilterra e Francia (quadruplice alleanza liberale: Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo).
In Francia subito dopo la rivoluzione di Luglio erano nati due schieramenti politici: il partito del movimento e il partito della resistenza. Quest’ultimo prese il sopravvento perché voleva evitare rivoluzioni.
Guizot era l’esponente di quest’ultimo partito sostenendo che i ceti dominanti erano in grado di rappresentare anche chi rimaneva escluso dai diritti politici. In Francia si parlò quindi di paese legale. In questo clima le opposizioni furono costrette a nascondersi.
La questione operaia acquistò sempre più rilevanza di conseguenza la crescita del movimento socialista. Anche qui si crearono le società segrete, la più importante era la società delle famiglie guidata da Blanquì che organizzo una rivolta operaia che venne repressa duramente. Questa condotta del governo Francese pregiudicò i rapporti con l’Inghilterra che era molto più tollerante e democratica. Infatti in Inghilterra erano legali Trade Unions, ovvero i primi sindacati dei lavoratori.
Furono emanate molte leggi per sviluppare il liberalismo (abolizione della schiavitù nelle colonie inglesi, un freno allo sfruttamento del lavoro minorile e femminile nelle fabbriche.
Il governo di Londra però si oppose alla riforme più radicali che si coalizzarono nel movimento del cartismo che voleva il suffragio universale maschile e la possibilità per tutte le classi di essere rappresentate in parlamento. Al cartismo aderirono le organizzazioni fondate Owen che, essendo molto facoltoso, portò l’attenzione delle autorità su questo movimento. Tuttavia dopo qualche anno venne distrutta.
Molto più gravi furono le lotte contro le leggi sul grano perché agevolavano troppo i proprietari terrieri. Queste leggi vennero abrogate nel 1846 a seguito di una tremenda carestia. In quello stesso periodo si verificò il distacco tra Francia e Inghilterra, perché l’Inghilterra fece un trattato di Londra con Austria, Prussia e Russia, escludendo la Francia.
La Francia in risposta tentò di rafforzarsi nelle colonie e conquistò Algeria e Madagascar, ma fu ostacolata dall’inghilterra, per questo la Francia si avvicinò all’austria.
Anche l’Inghilterra proseguì l’espansione coloniale in Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa, poi Rinforzò il suo dominio sull’india e a seguito della guerra dell’oppio contro la Cina ottenne il porto di Hong Kong. L’unico insuccesso fu il Canada dove i coloni Francesi riuscirono a tenere il governo.
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