Il confezionamento degli alimenti
Il confezionamento consiste nell’applicare all’alimento una protezione fisica chiamata imballaggio.
L’imballaggio è di fondamentale importanza poiché svolge numerose funzioni:
L’imballaggio è di fondamentale importanza poiché svolge numerose funzioni:
- CONTENERE
- CONSERVARE
- COMMERCIALIZZARE
- TRASPORTARE
Gli imballaggi si suddividono in 3 tipologie:
MATERIALI UTILIZZATI PER CONFEZIONARE GLI ALIMENTI
A seconda del tipo di alimento e della tecnica di conservazione da applicare (es: la pasta si può mettere nel cartone, un succo in una bottiglia di vetro sigillata, ecc..), vengono utilizzati diversi materiali:
Ci sono 5 tipi di plastica attualmente in uso:
PE o polietilene – uno dei più utilizzati oggi.
PET o polietilene tereftalato – generalmente usato per le bottiglie, in particolare è indicato per le bibite gassate.
PVC o polivinilcloruro – riconosciuto tossico, non può essere messo a contatto con l’alimento e quindi viene utilizzato come imballaggio secondario o terziario.
PS o polistirene – usato per vaschette, sottotorte, astucci. Resiste poco al calore.
PP o polipropilene – insieme al polietilene è il più utilizzato (circa il 50% della plastica totale) nel settore alimentare.
Come accade per gli altri materiali, anche nel settore della plastica vengono continuamente studiate nuove soluzioni.
- Primario: è detto “imballaggio per la vendita” cioè concepito per costituire l’unità di vendita per il consumatore (es:una scatola
di caramelle, una confezione di sottilette, ecc). - Secondario: è un imballaggio che, nel punto di vendita (negozio o supermercato), raggruppa un certo numero di unità di
vendita e che può essere o non essere venduto insieme al prodotto (es: film di plastica che avvolge le bottiglie di acqua
minerale) - Terziario: è l’imballaggio che serve per il trasporto di un certo numero di unità di vendita favorendone la manipolazione e
Gli alimenti si dicono:
- PRECONFEZIONATI = sono imballati dalla fabbrica e tali li troviamo in vendita.
- PREINCARTATI = sono avvolti con diversi materiali nel luogo di vendita.
- SFUSI = non avvolti.
A seconda del tipo di alimento e della tecnica di conservazione da applicare (es: la pasta si può mettere nel cartone, un succo in una bottiglia di vetro sigillata, ecc..), vengono utilizzati diversi materiali:
- CARTA, CARTONI E LEGNO – la carta è uno dei materiali più versatili e quindi largamente utilizzata in diverse tipologie di imballaggio. I suoi pregi sono l’elasticità, la leggerezza, la praticità d’uso, i costi contenuti e la riciclabilità ma non trattengono aria e umidità quindi vengono prevalentemente utilizzati per imballaggi secondari o terziari; per consentire il contatto con l’alimento la carta viene accoppiata con altri materiali come il polietilene o l’alluminio.
- VETRO E CERAMICA – il vetro è un materiale antichissimo utilizzato come contenitore da almeno duemila anni; la sua produzione a livello industriale inizia a metà dell’ottocento ma è grazie alla macchina automatica per la produzione di bottiglie, nei primi anni del ventesimo secolo, che diventa di fondamentale importanza per la conservazione e la commercializzazione delle bevande, fino all’avvento della plastica. E’ un ottimo materiale perché presenta pochi svantaggi come il peso, la fragilità e la trasparenza (che però è positiva perché permette di vedere il contenuto) ma molti vantaggi come la riciclabilità, l’impermeabilità all’aria, all’umidità e ai microrganismi, la resistenza meccanica alla compressione, la resistenza al calore e a quasi tutti gli agenti chimici, la colorabilità (che protegge l’alimento dalla luce ma lascia una certa trasparenza).
- MATERIALI METALLICI – di base sono l’acciaio e l’alluminio ma oggi vengono utilizzati accoppiati con altri materiali. L’acciaio presenta svantaggi come i costi di produzione e la scarsa resistenza alla corrosione. Oggi si utilizza come banda stagnata, un materiale composto da un lamierino di acciaio rivestito di stagno e ricoperto da speciali vernici atossiche all’interno del barattolo; viene largamente usato per produrre tappi a corona e coperchi ad apertura facilitata (es. scatolette di tonno).
- MATERIE PLASTICHE – le materie plastiche sono materiali artificiali ricavati dalla lavorazione del petrolio o del gas naturale (es. metano). I vantaggi sono dati dai costi di produzione ridotti, dalla leggerezza e dalla capacità di essere prodotte in una molteplicità di forme. Gli svantaggi sono la scarsa resistenza al calore, la scarsa biodegradabilità, la possibile tossicità per gli alimenti e che non è sempre possibile riciclarle.
Ci sono 5 tipi di plastica attualmente in uso:
PE o polietilene – uno dei più utilizzati oggi.
PET o polietilene tereftalato – generalmente usato per le bottiglie, in particolare è indicato per le bibite gassate.
PVC o polivinilcloruro – riconosciuto tossico, non può essere messo a contatto con l’alimento e quindi viene utilizzato come imballaggio secondario o terziario.
PS o polistirene – usato per vaschette, sottotorte, astucci. Resiste poco al calore.
PP o polipropilene – insieme al polietilene è il più utilizzato (circa il 50% della plastica totale) nel settore alimentare.
Come accade per gli altri materiali, anche nel settore della plastica vengono continuamente studiate nuove soluzioni.
- POLIACCOPPIATI O MULTIMATERIALI – partendo dai materiali di base (carta, metalli, plastiche) da molti anni si stanno producendo nuovi materiali per gli alimenti. Oggi i principali settori di impiego non prevedono solo il confezionamento del latte (nei cosiddetti “brik”) e di altre bevande come vino, succhi, acqua e yogurt ma anche paste, caffè, salumi, formaggi, ecc.. Esempio di poliaccoppiato è il TETRA PAK. Si tratta di confezioni che posseggono forza e rigidità, in grado di resistere all’aria, all’umidità e ai microrganismi e di trattenere i liquidi. Sono realizzati prevalentemente con carta e rivestimenti di polietilene e alluminio.
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