L'Europa del tardo Ottocento e l'età vittoriana
L’Europa del tardo Ottocento
Dopo aver sconfitto la Francia, la Germania divenne la nazione più potente d’Europa grazie allo sviluppo industriale e a Bismark, cancelliere fino al 1890.
La prima battaglia di Bismark fu contro i cattolici e il partito che li rappresentava: il suo obiettivo era di annientare le autonomie degli stati meridionali e dei gruppi etnici non tedeschi che per la maggior parte sono cattolici. Tuttavia siccome crescevano le organizzazioni operaie e le forze socialiste, Bismark ritirò questi provvedimenti e si alleò con il centro: dopo due attentati all’imperatore, Bismark sciolse il Reichstag, il parlamento e ne fece eleggere uno nuovo cattolico conservatore. Tuttavia la Germania fu uno dei primi stati ad avere l’assicurazione contro le malattie e gli infortuni sul lavoro, però gli operai continuarono a non votare. Bismark promosse il patto dei 3 imperatori tra Germania Austria e Russia. Questo equilibrio venne rotto nel 1875 a causa della crisi nei Balcani: i turchi e i russi entrarono in guerra che si concluse con la pace di Santo Stefano: la Serbia e la Bulgaria passarono sotto il controllo russo.
Questa espansione della Russia preoccupò l’Austria e l’Inghilterra, ma la situazione fu risolta da Bismark con il congresso di Berlino, la Russia occupò solo la Bessarabia, l’Austria ebbe il protettorato su Bosnia Erzegovina, Bulgaria Serbia e Montenegro divennero indipendenti; L’Inghilterra ottenne Cipro e la Francia la Tunisia.
Queste decisioni aggravarono la situazione.
Queste decisioni aggravarono la situazione.
L’Italia si alleò con la Germania e l’Austria nella Triplice alleanza 1882 che avvantaggiò Bismark perché la Francia era di nuovo accerchiata.
Una nuova crisi si ebbe tra il 1885-86 quando non venne rinnovato il patto dei tre imperatori quindi Bismark fece un’altro trattato di contro assicurazione con la Russia che prevedeva la neutralità dello zar in caso di conflitto con la Francia.
Quando Guglielmo II salì sul trono ebbe molti contrasti con Bismark perché il cancelliere non si occupava di politica estera (colonialismo) ma di rafforzare la posizione della Germania in Europa.
Dopo il 1890 Bismark fu costretto a dare le dimissioni mentre per la Germania iniziava il Neue Kurs. La nuova politica fu caratterizzata da un’aggressività nella politica estera: vennero create colonie tedesche in Cina, Africa e Pacifico.
Cominciò così a prendere forma l’idea del Pangermanesimo ovvero la creazione di una grande Germania che occupasse tutti i popoli vicino a quello tedesco. In pochi anni gli equilibri costituiti da Bismark vennero distrutti e la Germania, per la ricerca dello spazio vitale, si trovò sempre più isolata in Europa.
L’Inghilterra dell’età Vittoriana
Il lungo regno della regina vittoria fu un periodo di prosperità grazie alla stabilità garantita dal regime liberale e al potente sistema coloniale industriale. Una delle novità per l’Inghilterra fu l’introduzione di una nuova legge elettorale. Invece per quanto riguardo la questione irlandese il governo rimase intransigente (l’Irlanda doveva rimanere sotto l’Inghilterra) e gli unionisti si distaccarono dal governo (erano contrari all’autonomia dell’Irlanda ed erano più intransigenti, molto intenso fu invece lo sviluppo delle campagne coloniali.
Tuttavia fu costretta ad allearsi con la Francia con cui stipulò un intesa cordiale, questo accordo divenne poi la triplice intesa con l’entrata della Russia nell’alleanza 1907, nel frattempo in Inghilterra nacque il partito socialista, le organizzazione più attive erano le Trade Unions che difendevano gli interessi della classe operaia. Visto che il numero di aderenti a queste Trade Unions aumentò, i membri si convinsero che gli operai dovessero avere una rappresentanza politica per questo nacque il partito laburista che si alleò con i liberali e vinse alle elezioni e portò l’Inghilterra all’avanguardia. Molte problematiche vennero affrontate in questo periodo, come la questione irlandese e la lotta delle suffragette (gruppo di attiviste che ponevano il problema del voto alle donne e l’emancipazione femminile).
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