Il concetto di territorio

Un'area delimitata e controllata da una persona, da un'animale, da un'organizzazione o da un'istituzione.
Dal punto di vista geografico il territorio è la superficie di una regione o di un paese caratterizzata da tutti gli aspetti urbanistici, ambientali e naturali che in essa sono compresi, mentre assume un significato più settoriale in urbanistica essendo lo spazio geografico in cui è possibile progettare e regolamentare le realizzazioni umane come abitazioni, strade, autostrade ma anche ferrovie e lavorazioni agricole, che trasformano l'ambiente naturale modificandolo, rimodellandolo e adattando alle esigenze dell'uomo.
Alla base sta il concetto che il territorio è uno spazio controllabile, una semplice risorsa materiale suscettibile di sfruttamento.
Un'altro strumento complementare è la cartografia storica che può consentire la ricostruzione dei precedenti aspetti territoriale e di individuare le trasformazioni avvenute nel tempo.
E' perciò importante valutare la predisposizione di un territorio a erogare particolari beni o servizi definita come attitudine di un territorio.

I terroir italiani
Terroir è un termine francese che indica l'identità di un territorio in tutte le sue sfaccettature: come spazio fisico, come spazio antropico, cioè luogo caratterizzato dalla continuità nel tempo della presenza dell'uomo e del suo modo di insediarsi.

Il terroir vitivinicolo: è un'area in cui l'elemento cardine è la vigna che impone la forma di occupazione del suolo e determina l'identità degli spazi. Il clima ha un'influenza diretta sulla qualità di un vino dal momento che le uve di un'annata calda hanno un residuo zuccherino più elevato con un maggior tenore alcolico e il terreno, con la sua capacità di trattenere l'acqua e i suoi molteplici approvvigionamenti idrici è un fattore decisivo per il processo di maturazione delle uve.
la morfologia del territorio e le condizioni geografiche con le diverse ventilazioni esposizioni solari ed umidità nonché la modalità di allevamento, fanno si che un vitigno impiantato in terrori diversi, possa produrre uve con connotati che permettono la realizzazione di un prodotto specifico e indimenticabile mediante caratteristiche uniche nella struttura e negli aromi.

Terroir dell'olio: anche se molto influenzata dalla latitudine, dal microclima e dalla varietà considerata, la posizione di un oliveto al riparo dall'azione diretta dei raggi del sole, ma ricca di luce che favorisce la fotosintesi clorofilliana e la formazione degli zuccheri, invece fa mantenere finezza, complessità, armonia e struttura del prodotto. Ne è un'esempio l'olio extravergine di oliva di brisighella che dal 1997 per primo in italia è stato insignito della denominazione di origine protetta. Di tale certificazione si avvalgono pure diversi oli: dalle regioni settentrionali come gli oli del Garda che provengono da oliveti posti sulle rive di tale lago, fino alla Sicilia come l'olio dei monti Iblei.

Terroir del formaggio: l'Italia è il paese che insieme alla francia vanta il maggior numero di formaggi classificabili secondo diversi criteri, uno dei quali è quello della denominazione DOP, IGP, STG e infine IPAT.
I due fattori che incidono sulle caratteristiche organolettiche del prodotto sono la tecnica di produzione e il tipo di latte.

Terroir dei salumi
Terroir del pane

La valutazione del territorio
Le attitudini di un territorio a sostenere sistemi produttivi, vengono valutate attraverso la metodologia della Land evaluation. Queste comprendono caratteristiche del suolo, del clima, e dei caratteri morfologici.
Esistono differenti metodi di classificazione nei sistemi di land evaluation.

  1. Analisi delle suscettibilità d'uso dei suoli, secondo il sistema della land suitability classification che si riferisce ad alcune porzioni di territorio suscettibili di un utilizzo antropico;
  2. Valutazione dell'attitudine all'irrigabilità dei suoli, si tratta di un'approccio qualitativo e si parla di attitudine in irriguo se per i suoli in valutazione è disponibile l'apporto idrico, di attitudine in non irriguo se non vi è disponibilità d'acqua.
  3. Analisi della capacità di uso dei suoli, che si realizza suddividendo il territorio in 3 livelli: classi, sottoclassi, unità. Le classi sono 8, delle quali le prime 4 comprendono i suoli idonei alla coltivazione, mentre le altre 4 rappresentano i suoli non idonei. In unità riferite alle particolari condizioni fisiche del suolo o alle caratteristiche del territorio.
Pianificazione e assetto territoriale
L'insieme di azioni programmate, volte da una parte ad arginare lo sfruttamento incondizionato delle risorse naturali e dall'altra ad affrontare e risolvere i problemi reali come la scelta dei luoghi più idonei in cui impiantare le attività, prende il nome di pianificazione dell'uso del territorio. 
Essa armonizza il fabbisogno di spazio, di conseguenza, determina anche lo stato dell'ambiente.
L'inquinamento ambientale può dipendere anche dalle strutture insediati poiché le nuove costruzioni esercitano un impatto sul territorio e sullo spazio che occupano.
L'assetto territoriale è l'insieme degli aspetti fisici, naturali, antropici, socio-econimici del territorio e costituisce attraverso il PAT uno strumento di governo del territorio.
I punti principali del PAT sono 4:
  1. studio sismico.
  2. studio di ambiente.
  3. studio delle reti abitative, ricettive ed economiche.
  4. studio della mobilità.
Nel 1983 i ministri europei che si occupavano di gestione territoriale riuniti in Spagna a torre molinos redassero la carta europea dell'assetto del territorio per perseguire i seguenti obiettivi:
  • miglioramento della qualità di vita,
  • sviluppo socio-economico equilibrato delle regioni,
  • gestione responsabile delle risorse naturali e protezione dell'ambiente,
  • utilizzazione razionale del territorio.
Per questi motivi l'assetto del territorio deve essere:
  • democratico, cioè realizzato con la partecipazione delle popolazioni interessate e dei loro rappresentanti politici.
  • globale, in grado cioè di assicurare il coordinamento e l'integrazione delle varie politiche settoriali; 
  • funzionale, tenendo conto di culture e interessi regionali anche attraverso le frontiere amministrative e territoriali.
  • dotato di capacità anticipatrici del futuro, in modo da analizzare gli sviluppi a lungo termine dei fenomeni e degli interventi economici, ecologici, sociali, culturali e ambientali.
Principi di assetto del territorio
Le linee fondamentali dell'assetto del territorio poggiano su alcuni principi basilari quali: il principio di sostenibilità, il principio di prevenzione e il principio di precauzione.

Principio di sostenibilità
Alla base delle politiche territoriale deve esserci la piena consapevolezza della complessità delle interdipendenze che legano la tutela ambientale e la pianificazione territoriale

Principio di prevenzione
Consiste nel mettere in pratica tutte quelle opere che possono ritardare il più possibile il dissesto e in alcuni casi anche impedirlo per esempio, per una corretta sistemazione idrogeologica del suolo, si può intervenire per impedire la penetrazione dell'acqua nel terreno favorendone il drenaggio, si possono costruire muri di sostegno, gabbioni, massicciate o graticci, in grado frenare i movimenti del suolo. per la prevenzione del dissesto ha una grande importanza l'intervento di rimboschimento e di difesa del verde.
Un versante spoglio di vegetazione è più instabile rispetto ad uno coperto da un fitto bosco.

Principio di precauzione
E' lo stesso principio che suggerisce di limitare la velocità di un'auto per prevenire incidenti gravi, ogni decisione sulla gestione del territori deve essere presa con la maggiore sicurezza possibile nel modo più prudente tra quelli possibili, limitando l'intervento sul territorio a quelle azioni delle quali si possono ragionevolmente prevedere effetti non distruttivi.

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